Strage Palermo, sui corpi di Antonella Salomone e i figli i segni delle torture con fili elettrici e l'attizzatoio di un camino

Protagonisti di questo eccidio familiare sono stati il marito della donna, Giovanni Barreca, aiutato dalla figlia 17enne e da due presunti complici, Sabrina Fina e Massimo Caradente

Domenica 18 Febbraio 2024
Strage Palermo, sui corpi di Antonella e i figli i segni delle torture con fili elettrici e l'attizzatoio di un camino

Sono stati seviziati e torturati per ore prima di essere uccisi. Un racconto horror confermato non solo dalla 17enne che ha confessato di avere partecipato al massacro insieme al padre e alla coppia di «amici» di famiglia ma anche dall'autopsia. Gli esami sui resti di Antonella Salamone e sui corpi dei figli Emanuel, di 5 anni, e Kevin di 16, le vittime di questa mattanza, hanno ribadito quanto era già emerso una settimana fa nel corso dei primi sopralluoghi compiuti dagli investigatori nella villetta teatro della strage. Protagonisti di questo eccidio familiare sono stati il marito della donna, Giovanni Barreca, aiutato dalla figlia 17enne e da due presunti complici, Sabrina Fina e Massimo Caradente, che li avrebbero convinti a compiere una sorta di esorcismo sui congiunti per «liberarli dal demonio».

Adesso sono tutti in carcere con l'accusa di omicidio plurimo, aggravato da motivi abbietti, e soppressione di cadavere. La ragazza, dopo avere chiesto di poter vedere il padre, ha cominciato a parlare lasciando senza fiato i magistrati del tribunale dei minorenni.

Le torture

Le sue dichiarazioni, in cui confessa di avere partecipato attivamente al massacro, sono una galleria interminabile di violenze e torture. Tutte riscontrate dai periti dell'istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo: sui corpi delle vittime i segni evidenti di bruciature e maltrattamenti di ogni genere con attrezzi come l'attizzatoio di un camino, fili elettrici e altri utensili. Chi era entrato per primo in quella casa aveva parlato di una scena raccapricciante. Una visione sconvolgente confermata anche dalle parole del procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio nel corso della conferenza stampa: «in tanti anni di carriera non ho mai visto nulla di più orribile».

L'autopsia sui corpi martoriati dei due fratellini si è conclusa ieri sera. Per quanto riguarda i resti della mamma, si dovranno attendere ancora l'esame del dna e tutta una serie di indagini sulle ossa trovate seppellite e bruciate a poca distanza dalla villa degli orrori. Per stabilire invece le cause esatte che hanno provocato il decesso (gli investigatori hanno parlato di strangolamento o soffocamento) saranno necessari esami più approfonditi. I periti dovranno consegnare la loro relazione entro 90 giorni. Le salme di Kevin ed Emanuel torneranno domattina ad Altavilla Milicia dove il Comune ha allestito la camera ardente che resterà aperta per tutta la giornata. Il parroco, don Salvo Priola, in serata celebrerà una messa funebre. Il sindaco, Pietro Virga, oltre a proclamare il lutto cittadino ha annunciato che l'amministrazione si costituirà parte civile nel processo «per il danno d'immagine» al paese provocato da questa strage tanto feroce quanto assurda.

Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 09:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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