Papa Francesco, mattina senza impegni e stasera c'è la Veglia pasquale. Il significato delle sue meditazioni

Nel frattempo il Vaticano non ha voluto diffondere alcun bollettino medico sulle sue condizioni, benchè abbia confermato che stasera non mancherà di essere in basilica a San Pietro

Sabato 30 Marzo 2024 di Franca Giansoldati
Papa Francesco, mattina senza impegni e stasera c'è la Veglia pasquale. Il significato delle sue meditazioni

Gli ottantasette anni che pesano, l'energia che a fine giornata è sempre più ridotta e le evidenti difficoltà respiratorie hanno costretto a fare un passo indietro a Papa Francesco alla Via Crucis.

Stamattina la sua agenda è stata svuotata di impegni ufficiali per lasciargli recuperare tutte le energie necessarie per affrontare una delle più lunghe liturgie: la Veglia Pasquale. Nel frattempo il Vaticano non ha voluto diffondere alcun bollettino medico sulle sue condizioni, benchè abbia confermato che  stasera non mancherà di essere in basilica a San Pietro per la veglia. La messa non durerà meno di due ore tanto è ricca di momenti simbolici come l'accensione del fuoco nell'atrio della basilica, il canto dell'Exultet e i battesimi. 

Le immagini della Via Crucis

Della Via Crucis al Colosseo di ieri sera resteranno impresse alcune immagini. Una tra tutte: quando lo scranno papale veniva portato via al Palatino da due inservienti sotto lo sguardo sbigottito del sindaco Gualtieri arrivato apposta per l'evento religioso. Lo choc è stato generale.

Restano ancora palpabili le impressioni lasciate dalle meditazioni lette ieri sera. Erano scritte di pugno da Francesco, una novità assoluta. Attraverso una lirica intensa e intimista ha accompagnato tutte le stazioni della Via Crucis con componimenti ispirati ai passi del Vangelo. Francesco ha strutturato la forma quasi poetica immaginando di dialogare personalmente con Gesù. Per certi versi può apparire persino una sorta di lascito, di testamento, ricco di spiritualità e contenuti che rimanda alla sua enciclica Fratelli Tutti. In altri passaggi si percepisce la commozione e l'affidamento costante alla fede. E' anche un inno alla misericordia del Salvatore: «Cadrò nella vita, ma con l'amore potrò rialzarmi e andare avanti, come hai fatto tu che sei esperto di cadute. La tua vita, infatti, è stata un continuo cadere verso di noi». 

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Le meditazioni

Nelle meditazioni la parola “guerra” è presente solo due volte, ma non per questo non è evocato il dramma. Si parla dei bambini che hanno smarrito il sorriso e di coloro che soffrono. E' facile così immaginare Gaza, Israele, l'Ucraina, la Siria anche se non se ne fa mai esplicita menzione forse per evitare le polemiche degli anni passati con contraccolpi persino diplomatici. Era accaduto con russi e ucraini. La poetica di Papa Bergoglio raccoglie tutte le lacrime dei poveri cristi, delle donne vittime del femminicidio, di chi è colpito dalle persecuzioni e persino da chi è stato bersaglio degli haters, gli odiatori sui social che emettono giudizi senza pietà, proprio come accadde a Cristo lungo la via del Golgota. 

«Gesù tanti seguono il barbaro spettacolo della tua esecuzione e, senza conoscerti e senza conoscere la verità, emettono giudizi e condanne, gettando su di te infamia e disprezzo. Accade anche oggi e non serve nemmeno un macabro corteo, basta una tastiera per insultare e pubblicare sentenze». Solo la Veronica si fa strada tra la folla, una donna che va controcorrente e si impietosisce. «Il suo gesto passerà alla storia ed è un gesto di consolazione». 

 

Il messaggio alle donne

Alle donne dedica parole intensissime. «Gesù chi ti segue fino alla fine lungo la via della croce? Non i potenti che ti aspettano sul Calvario, non gli spettatori che stanno lontano, ma le persone semplici, grandi ai tuoi occhi e piccole a quelli del mondo. Sono le donne a cui hai dato speranza: non hanno voce ma si fanno sentire. Aiutaci a riconoscere la grandezza delle donne, loro che a Pasqua sono state fedeli e vicine a te ,ma che ancora oggi vengono scartate subendo oltraggi e violenze».

In questo panorama di «umiliati dalla prepotenza e dall'ingiustizia” nessuno è escluso. Tutti portiamo croci. La poesia papale suggerisce la fatica quotidiana di persone qualunque. Chi sperimenta nella solitudine la malattia, che ha avuto incidenti, che fa i conti con la morte di una persona cara, ma anche misura i fallimenti di progetti, la disoccupazione, le delusioni affettive. Lle sofferenze fanno da filo conduttore a come Cristo offre consolazione. «Tu che ci insegni a voler bene significa soccorrere gli altri proprio lì nelle debolezze di cui si vergognano. Allora le fragilità si trasformano in opportunit໫. «Aiutaci a collaborare e camminare assieme, custodisci la Chiesa e il mondo nella pace» e la speranza di far sciogliere tanti cuori induriti. 

Ultimo aggiornamento: 15:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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