Il Cristo redentore caduto davanti a Papa Francesco, cosa significa? Le premonizioni e i presunti segni misteriosi

Una anomalia certamente imprevista che è stata accostata inevitabilemente ad altri segnali verificatisi in questi anni in coincidenza dei grandi mutamenti vaticani

Martedì 2 Aprile 2024 di Franca Giansoldati
il catafalco con l'immagine di Cristo crollata per un colpo di vento il giorno di Pasqua

Il giorno di Pasqua, durante la messa in Vaticano, una folata di vento più potente delle altre ha fatto cadere rovinosamente a terra l'antica icona del Cristo redento sul sagrato della basilica di San Pietro.

Due inservienti sono subito intervenuti per rimettere a posto il pesante supporto crollato a pochi metri dal Papa, mentre era in corso la cerimonia pasquale. Un episodio anomalo e curioso sul quale in tanti si sono successivamente soffermati provando ad individuarvi dei messaggi, come se quel fatto potesse essere un segno celeste, capace di disvelare eventi futuri.

Una anomalia certamente imprevista causata dal meteo avverso ma che è stata accostata inevitabilemente ad altri segnali verificatisi in questi anni in coincidenza dei grandi mutamenti vaticani. Per esempio il famoso fulmine che nel 2013 andò a scaricarsi sulla grande croce di ferro situata sulla sommità di san Pietro proprio nel giorno in cui l'allora pontefice Benedetto XVI rinunciava al soglio di Pietro per ritirarsi a vita privata sul colle vaticano. Era febbraio, pioveva a dirotto, e quell'immagine inquietante scattata dal fotografo dell'Ansa in un giorno di temporale fece subito il giro del mondo, simboleggiando un momento storico, quasi apocalittico, con un significato per molti profetico. 

Nella lista delle immagini emblematiche catturate dagli obiettivi dei fotoreporter ma anche dai telefonini di semplici fedeli ce ne sono altre alquanto curiose che se osservate a posteriori, a distanza di tempo, sembrano effettivamente avvertire di imminenti trascormazioni radicali o di passaggi importanti. Durante il conclave sulla piazza vaticana - per esempio - fu intravisto aggirasi tra la folla un individuo mai visto prima, vestito con un saio francescano tutto sbrindellato, a piedi scalzi. L'uomo restò a pregare immobile sotto la fredda pioggerella di quei giorni.

Poi, poco tempo dopo, c'è stata la liberazione della colomba della pace durante un Angelus ma fu subito aggredita e ferita a morte da un corvo e un gabbiano mentre era in volo. E ancora. Durante una messa solenne sul sagrato uno dei cardinali curiali cadde dalla sedia finendo a terra, e divenendo il simbolo di una curia che sarebbe stata di lì a poco rivoltata come un calzino dall'azione draconiana di Bergoglio. In quel periodo stava preparando la riforma per dare un nuovo assetto e rinnovate regole all'apparato, cancellando vecchi privilegi secolari e azzerando tante consuetudini. Una dose da cavallo che ebbe enormi contraccolpi al di là del Tevere. 

E ancora: le colombe che furono liberate durante il viaggio in Armenia del Papa, al confine con la Turchia. Gli uccelli tornarono inspiegabilmente indietro. Francesco si trovava nel medievale monastero di Khor Virap, assieme al patriarca armeno Karekin II. Con grande sorpresa dei presenti i volatili avanzarono nell'aria per qualche metro, volteggiarono e poi fecero dietrofront. Non ne volevano sapere di varcare il confine. La pace con la Turchia e gli azeri non sarebbe mai arrivata, anzi, si stavano preparando già allora eventi di guerra.

Poi fu il turno del crollo improvviso del tetto della chiesa dei Falegnami, situata vicino al Campidoglio, un edificio sacro affidato ai gesuiti e dedicato a San Giuseppe che è il patrono della Chiesa. Fortunatamente il disastroso collasso non fece vittime, tuttavia gli interrogativi sul significato metafisico non si fecero attendere nemmeno in quella occasione. 

Altri episodi sono stati raccolti e catalogati dai fedeli. Sempre il vento, nel 2021, sollevò piuttosto platealmente il pesante drappo di velluto rosso che viene esposto ogni domenica mattina dalla finestra del Palazzo Apostolico per l'Angelus, oscurando totalmente Papa Francesco mentre parlava alla folla, restando nascosto per alcuni secondi senza che nessuno potesse farci nulla. E ancora il fulmine che l'anno scorso durante un temporale si abbattè sulla statua marmorea di San Pietro, all'esterno di una chiesa di Buenos Aires, andando a scaricare tutta la sua energia sull'aureola di metallo dell'Apostolo e sulle chiavi del regno, anch'esse di metallo evidentemente catalizzatrici del fenomeno meteo in corso. Oppure la fittissima nebbia che avvolse San Pietro durante i funerali dell'emerito Papa Ratzinger.

 

FUNERALI

Prima ancora, durante i pontificati precedenti, due episodi fecero riflettere. Il primo avvenne durante il funerale di Giovanni Paolo II. La Chiesa usciva da un lunghissimo pontificato durato oltre vent'anni. Sul sagrato, collocato sulla bara di legno grezzo fu posto un pesante vangelo che ad un tratto, a causa di un colpo di vento, si aprì e sembrava che il vento sfogliasse le pagine come volesse raccontare che lo spirito della Parola avrebbe continuato ad volare e viaggiare al di là del tempo e dello spazio, diffondendosi ai quattro venti. Poco dopo, eletto Joseph Ratzinger, durante il primo viaggio in programma (la Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia, in Germania) i testimoni rammentano un inquietante segnale. La croce di legno della Gmg che era stata fissata stabilmente sul barcone mentre stava percorrendo un tratto del Reno con a bordo il neo pontefice e alcuni ragazzi fu letteralmente spezzata in due da una volata di vento. 

Stavolta, invece, è il Cristo redentore della antica icona ad essere finito in terra. Proprio il giorno di Pasqua. Che significato potrà mai avere? Nel frattempo si stanno scatenando le ipotesi più bizzarre che, mediante una sorta di tam tam su Whatsapp stanno dando a fondo alla fantasia più accesa. Di fatto il Cristianesimo non si affida a previsioni fai-da-te come avviene sovente in pseudo-religioni e pseudo-filosofie religiose caratterizzate da teorie bizzarre o bizzarre diffuse per creare scompiglio, specie quando la fede dei cristiani si indebolisce. Gesù, tra le tante cose che ha lasciato, è che dobbiamo preoccuparci del tempo che ci è dato non del futuro.

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Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 08:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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