Covid, le nuove regole: cosa cambia per chi ha i sintomi, l'isolamento quanto dura e quando fare i vaccini

Buone pratiche da tenere a mente in giorni in cui le occasioni di mondanità (e di contagio) si moltiplicano

Lunedì 18 Dicembre 2023
Covid, casi in aumento. Come comportarsi in vista delle feste: le regole su vaccini, mascherine e tamponi

Da alcune settimane i casi e i ricoveri da Covid-19 sono tornati a crescere. Il picco di contagi è previsto a ridosso delle festività natalizie. Un periodo in cui le occasioni di incontro (perlopiù in ambienti chiusi) con amici e parenti si moltiplicano, e così il rischio di contagio. In base agli ultimi dati, e alle raccomandazioni degli esperti, vediamo di seguito le regole precauzionali di comportamento, come ricorrere alla vaccinazione e il corretto utilizzo di mascherine e tamponi.

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Vaccini, per chi sono indispendabili

In vista delle festività, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha innanzitutto rinnovato l'invito a vaccinarsi, soprattutto nel caso di anziani e persone fragili. Anche perché, come affermato dal virologo Fabrizio Pregliasco, «la  crescita di contagi da Covid continuerà per almeno tre settimane e ai primi di gennaio avremo probabilmente il picco con 400-500 morti alla settimana».

La vaccinazione, oltre che per i soggetti fragili e gli immunodepressi, è raccomandata in generale a chi ha più di 60 anni e per i bambini molto piccoli - dai sei mesi in su - affetti da patologie croniche o comunque cagionevole. Le autorità sanitarie ricordano che il vaccino può essere fatto ad almeno quattro mesi di distanza dall'ultima immunizzazione o dall'ultima volta che si è contratto il virus. Allo scopo di implementare la quota di vaccinati, le regioni sono tornate ad organizzare open day di vaccinazione.

Le iniziative si stanno moltiplicando in questi giorni, perciò è consigliabile tenere d'occhio le comunicazioni della propria Regione.

Sono efficaci contro le nuove varianti?

«Le persone a rischio devono vaccinarsi. Gli ospedali sono affollati da persone anziane che stanno molto male a causa del Covid, queste persone devono vaccinarsi. Anche persone più giovani stanno male. Il richiamo del vaccino, anche se tanti hanno sparso cattive informazioni, è sicuro ed efficace anche contro queste ultime varianti. Lo deve fare soprattutto chi è vulnerabile», ha ribadito il virologo e immunologo Roberto Burioni nel suo intervento a Che Tempo Che Fa. 

Sull'efficacia dei vaccini sulle nuove varianti è intervenuta la responsabile tecnica per la pandemia di Covid dell'Oms, Maria Van Kerkhove: «Tutti i vaccini Covid approvati continuano a fornire protezione contro la malattia severa e la morte. Questo include tutte le varianti in circolazione, compresa JN.1», ha affermato in un messaggio pubblicato sul profilo X. «Stiamo vedendo un aumento delle infezioni respiratorie - ha aggiunto -. Non sta circolando solo Covid-19; abbiamo anche l'influenza e altri virus, abbiamo altri batteri. Il virus SarsCoV2 sta evolvendo e sta circolando in tutti i Paesi», ha sottolineato. «Il consiglio che do a tutti è simile a quello del passato: proteggetevi dall'infezione usando diversi strumenti. Allo stesso tempo, però, se siete stati infettati rivolgetevi a un medico. Infine, vaccinatevi quando è il vostro turno per prevenire le forme severe di malattia e la morte», ha concluso Van Kerkhove.

Precauzioni in vista del Natale

«Se state male, non andate al cenone di Capodanno. Non diciamo di non abbracciarsi o di stare lock down, però con la salute non si scherza», ha amminito Burioni nel suo intervento. «Quando le persone si incontrano in ambienti chiusi, specialmente con poca ventilazione, questi patogeni possono diffondersi in maniera efficiente», ha aggiunto l'esperta dell'Oms

Come comportarsi, dunque, in vista delle feste, con i contagi in ripresa da settimane e il rischio di infettare parenti anziani o fragili?  «In questi giorni non dimenticare le norme igieniche che abbiamo ben conosciuto durante la pandemia, a partire dal lavaggio delle mani e solo nel caso non si possano lavare utilizzare gli igienizzanti», sottolinea il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Francesco Vaia. Citando il rischio derivante dalle numerose occasioni di mondanità, in cui si ritrovano decine di persone, Vaia ha ricordato i comportamenti corretti da rimettere in campo durante questi giorni: igienizzare le mani è importante «quando si trascorre molto tempo fuori casa, in luoghi pubblici e, soprattutto, nell'attuale contesto epidemico da Sars-CoV-2. Con l'igiene delle mani - ricorda l'esperto - è possibile rimuovere i germi patogeni presenti sulla cute, attraverso un'azione meccanica. Ma non basta aprire il rubinetto e passare le mani sotto il getto dell'acqua per eliminare il problema. Serve utilizzare il sapone e l'acqua corrente - e, prosegue l'esperto - è meglio usare sapone liquido contenuto in un dosatore, rispetto alla saponetta, dove per contatto possono rimanere i nostri germi. Il sapone liquido non è esposto all'aria e quindi non permette ai germi di proliferare, come invece può accadere sulla superficie della saponetta» . In assenza di acqua, come può accadere quando si è fuori casa, il ministero sottolinea che si può ricorrere «agli igienizzanti per le mani a base alcolica. Con gli igienizzanti a base alcolica sono sufficienti 20-30 secondi per igienizzare le mani. Questi prodotti vanno usati quando le mani sono asciutte, altrimenti non sono efficaci».

Mascherine, tamponi e isolamento

«Raccomandare l'uso della mascherina negli spazi pubblici affollati alle persone ad alto rischio di patologie gravi»: questa una delle indicazioni fondamentali diffuse dal Centro europeo per il controllo delle malattie. Come comportarsi dunque nel caso si entri in contatto con persone fragili, o nel caso si venga contagiati?

Rispetto al passato, le regole in tema di isolamento sono cambiate e l’obbligo dei cinque giorni in casa, anche per i sintomatici, non è più in vigore. Tuttavia, le indicazioni delle autorità prescrivano di rimanere tra le mura domestiche. Nel caso si entri in contatto con un positivo e si sospetti di essere stati infettato, è si raccomanda di indossare una mascherina di tipo FFP2 se si viene a contatto con altre persone. Se incontrano persone fragili, spiega a La Stampa il professor Giovanni Di Perri, virologo e responsabile del Reparto Malattie Infettive dell’Amedeo di Savoia: «Meglio fare un test. È possibile eseguirlo in farmacia o in ospedale, ma anche in casa. Comunque è consigliato. Oppure, in alternativa, se si pensa di aver contratto il il Covid e non si riesce a fare il test è consigliato l’uso della mascherina».

Le nuove regole

L’ultima circolare del Ministero della Salute contiene inoltre indicazioni specifiche per gli ospedali. Considerata «l'attuale intensa circolazione dei virus influenzali e SarCoV2, si ribadisce e si rafforza la raccomandazione di effettuare i tamponi ai pazienti sintomatici per il Covid-19 in entrata in ospedali e Pronto soccorso e di effettuare test anche per altri virus respiratori». 

Il Centro europeo per il controllo delle malattie raccomanda poi di  «ricordare ai medici che, quando indicato, l'uso precoce di trattamenti antivirali per Covid-19 e influenza può prevenire la progressione verso la malattia grave nei gruppi vulnerabili e che può essere presa in considerazione la profilassi Rsv per i neonati, in conformità con le linee guida nazionali. L'uso di antibiotici per le infezioni respiratorie batteriche dovrebbe seguire una valutazione medica - precisano gli esperti - poiché gli antibiotici non trattano le infezioni virali».

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