VENEZIA - «Hai sentito la domanda?» dice Robert Redford a Jane Fonda. «Certo, mica sono sorda» risponde lei. «Robert bacia ancora benissimo, come quando avevamo vent'anni. Avevo fantasie su di te quando eravamo giovani, non posso negarlo» dice Jane a Robert.
«C'erano cose dette e non dette, ci siamo piaciuti molto» replica lui. «Ormai è troppo tardi» - prosegue lei - ma ce ne sono altre di cose che non sai».
«E ti sembra il caso di dirlo davanti a tutti?» risponde lui.
Basterebbero questi siparietti a inquadrare la grandezza dei due.
Il film, che è Fuori Concorso ed è prodotto da Netflix, non si vedrà in sala, ma in streaming su internet per gli abbonati alla piattaforma dal prossimo 29 settembre. E non delude, anzi: è una storia delicata di amore senile davvero ben scritta e calibrata, a parte l'interpretazione fantastica dei due protagonisti cui basta un alzare di sopracciglio, un'espressione lieve dello sguardo per emozionare. «Volevo fare un ultimo film con Jane - dice tenerissimo Redford - prima di morire. E poi questa storia è magnifica: ad ogni età c'è bisogno di storie d'amore e questa riguarda le seconde possibilità, uno spunto di riflessione per chi invecchia. L'industria del cinema si rivolge ai giovani, "Le nostre anime di notte" spera di interessare anche loro».
Bandiere del cinema americano democratico, impegnato, politico, Redford & Fonda si sono tenuti lontani volutamente dal tema. «Non voglio parlare di politica - spiega Redford con Fonda che aggiunge - voglio solo pensare in termini di speranza ora che viviamo in tempi in cui non ne abbiamo abbastanza».
Più di Trump li ha appassionati parlare dell'Ambiente: «È la cosa più importante, dobbiamo salvare il pianeta, fare il massimo per evitare disastri climatici», si infiamma Jane mentre Redford aggiunge: «Siamo responsabili per le generazioni future, dobbiamo preoccuparci delle conseguenze di come trattiamo questa terra».
L'affiatamento dei due è incredibile, finiscono le frasi cominciate dall'altro ed è così da sempre.
Ambientato in Colorado, Our souls at night comincia come l'incontro di due solitudini quando Addie Moore (Jane Fonda) bussa alla porta del suo vicino Lous Waters (Robert Redford) con una proposta indecente: farsi compagnia la notte, dormendo insieme, senza sesso specifica lei. Entrambi vedovi da anni, non si erano mai frequentati. Ora con i figli di entrambi lontani e quelle case enormi, il vuoto sembra ancora più enorme. Comincia così una frequentazione che diventa innamoramento, persino sesso, ma la realtà e i conti con il passato non sono ancora chiusi. «Adoro questa donna che prende l'iniziativa e che accetta di fare i conti con suo figlio: in punto di morte, non conta quanti premi hai avuto o quanti soldi hai, ma se sei stata capace di amare i tuoi figli e fatto per loro quanto hai potuto».
Jane Fonda dichiara pubblicamente tutta la sua ammirazione per quel compagno di lavoro e di amicizia che faceva girare le segretarie della Paramount all'epoca del loro primo film (La Caccia di Arthur Penn, 1966). «Con la sua creatività, con il suo lavoro al Sundance, Robert Redford ha cambiato il cinema americano e io lo amo davvero come produttore e come regista, ho un affetto profondo per lui ed è stato bello innamorarmi di nuovo. Abbiamo cominciato insieme e finito insieme» dice, mentre lui accenna ad un sì...