Turisti, telefonate da psicosi frana:
«Ma gli hotel ci sono ancora?»

Venerdì 7 Agosto 2015
Turisti, telefonate da psicosi frana: «Ma gli hotel ci sono ancora?»
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SAN VITO DI CADORE - L’Infopoint e il Consorzio Turistico di San Vito sono stati presi d’assalto dalle telefonate di turisti e agenzie di viaggio che, in procinto di salire in Cadore, chiedevano se le strade fossero ancora interrotte e se case, alberghi e negozi fossero stati coinvolti dalla gigantesca frana.

In molti erano tentati di disdire le vacanze all’ombra dell’Antelao, sull’onda di un tam tam mediatico definito «catastrofista».

Ufficialmente, però, nessuno lo avrebbe fatto, grazie all’opera di dissuasione fatta dagli informatori turistici costretti a mettere le pezze a quello che definiscono un messaggio decisamente distorto dell’evento. Tuttavia, qualcuno del settore, sostiene che qualche disdetta sia arrivata.

Mentre il fango si sedimenta, monta infatti la rabbia degli operatori turistici sanvitesi per come la stampa, soprattutto nazionale, abbia descritto l’evento, facendolo passare per una sorta di apocalisse, mostrando scene di distruzione e fango. E tutto questo a ridosso del clou stagionale, con ferragosto in dirittura d’arrivo.

«L’unica emergenza in questo momento - spiega un sindaco frastornato dall’assalto dei giornalisti - è l’allarmismo provocato da un’errata comunicazione eterna. La Valle del Boite - conclude Franco De Bon - è assolutamente fruibile, non ci sono strade chiuse e tutto funziona perfettamente. Vi prego di scriverlo».

«Il disastro descritto dai media - aggiunge con rabbia Gildo Trevisan, già presidente degli albergatori Ascom -, si presenta con una frana del fronte di 20 metri, peraltro interamente scesa nel canale del Ru Secco».

Aggiunge di più Tarcisio Fiori, presidente del locale Consorzio turistico: «Molti turisti non si sono nemmeno accorti di quanto accaduto. Nonostante fossero qui l’hanno sentito per televisione. Credo che, con tutto il rispetto per i morti, si debba cercare di abbassare i toni, perché l’evento catastrofico è stato contenuto nell’alveo. Il paese non ha avuto danni. Gli unici danneggiati sono stati gli impianti della Ski Area, che ritorneranno in funzione già per l’apertura della stagione invernale, e il rifugio Scoter».

Al coro di proteste si aggiunge anche l’assessore regionale al turismo, Federico Caner: «Tutto è perfettamente funzionante. Nonostante questa disgrazia, il Cadore rimane una delle aree montane più belle e ospitali e l’invito che rivolgo a quanti vogliono conoscere e vivere il fascino delle Dolomiti è quello di visitare e soggiornare in questi luoghi. Credo sia doveroso sottolineare la prontezza con cui a San Vito è stata ripristinata la quasi normalità».

Percorrendo da cronista le strade di San Vito, tutto appare effettivamente in ordine. Resta solo il gruppetto di case colpite dal fango, in via Nazionale dove si sta già tornado alla normalità. Per il resto, anche mercoledì, in piena emergenza, sembrava un giorno come un altro: bar e negozi pieni, via vai di turisti lungo la via principale e il solito traffico che a fatica ti lascia attraversare.

Ultimo aggiornamento: 13:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA