Giovanna Mezzogiorno è madre di due gemelli, Leone e Zeno, 12 anni, nati e cresciuti a Torino. «Mai avuto una babysitter fissa: un po’ estrema come cosa.
La sorella
Giovanna ha una sorella, Marina, di 15 anni più giovane. «Ora vive anche lei in Italia ed è la mia migliore amica. Ci vediamo spesso, conosce i miei bambini. È figlia di una donna americana che ebbe una relazione con mio padre negli Usa a fine Anni 80. Andava e veniva dall’Italia già da piccola, la portava la nonna a trovare suo papà Vittorio. Bene, la mamma di mia sorella è bisessuale, si chiama Donna. Poco dopo la sua nascita ha vissuto in coppia per tantissimi anni con Jane, che io ho conosciuto. Dunque mia sorella è stata educata e formata da una coppia gay. Marina è nata a Los Angeles, poi Donna e Jane si sono spostate a Seattle e lì lei è cresciuta in una famiglia perfettamente armonica, senza nessuna mancanza, con un’educazione rigorosa: Jane era una bella tosta. Marina poi è andata via di casa a 14 anni per frequentare il college sull’altra costa. Lì si usa così».
Adozioni e razzismo
«Tutto ciò che riguarda il mondo dell’infanzia mi lascia senza parole e andrebbe rivisto - afferma - Non solo per dare la possibilità a coppie omosessuali di avere e adottare figli con gli stessi identici diritti delle coppie eterosessuali. Trovo anche scandalosa la fatica che devono fare le coppie eterosessuali per adottare. In un mondo con milioni di bambini che hanno un bisogno incredibile di famiglia. Ci sono coppie che si arrendono a queste difficoltà. Folle, uno scandalo mondiale. Nella maggioranza della popolazione siamo un Paese chiuso, sì. Conservatore e... la dico la parola? Purtroppo va detta: un pochino razzista. Non nel senso stretto del colore della pelle ma nell’atteggiamento verso l’omosessualità, verso chi la pensa diversamente, verso chi è lontano dalla cultura tradizionale cattolica. Io ai miei figli non ho trasmesso valori cattolici ma valori umani».