Ostaggi israeliani, chi sono: giovani Shani e Noa al rave, la nonna di 85 anni. Storie dei rapiti da Hamas. «Si temono centinia tra morti e dispersi»

Alcuni sono stati ritrovati, di altri si sono perse le tracce. Sui social le immagini dei ragazzi in fuga da Sukkot e gli appelli delle famiglie

Domenica 8 Ottobre 2023 di Marco Prestisimone
Ostaggi israeliani, chi sono: da Shani a Noa, strappata dalle braccia del fidanzato. La tragedia dei giovani rapiti da Hamas

C'è Shani, tatuatrice con doppia cittadinanza tedesca e israeliana, che era al rave vicino alla Striscia di Gaza quando è partito l'attacco di Hamas.

C'è Noa Argamani, studentessa di 25 anni, che tende le braccia verso il fidanzato mentre viene portata via su una moto gridando “non uccidetemi”. C'è il video di una famiglia israeliana, padre e madre rannicchiati coi figli che in sottofondo piangono e lei a un tratto urla «è il mio bambino!». Una ragazza viene spinta a forza, un braccio sanguinante, scalza, dentro un furgone mentre i militanti la filmano per ricordo. Sono decine le storie di donne, uomini, bambini e anziani presi in ostaggio dai miliziani di Hamas dopo l'attacco in Israele. L'ala militare, le Brigate al Qassam, fanno sapere che sono tenuti nei tunnel dell'organizzazione nella Striscia e in «case sicure». Ma intanto sui social corrono le foto dei dispersi mentre dalle famiglie partono appelli disperati. L'esercito israeliano ha istituito una unità di crisi dedicata proprio alla raccolta di informazioni sugli ostaggi (civili e militari) in mano ad Hamas a Gaza di cui ancora non si conosce il numero esatto. A capo della struttura è stato posto il generale Lior Carmeli. Secondo l'esercito, l'unità dovrà approntare un quadro situazionale per la localizzazione degli ostaggi. Alcune famiglie di questi hanno già ricevuto messaggi sui loro cari.

Gli ostaggi presi nei kibbutz

Le immagini di cui è pieno il web documentano l'orrore che l'ala militare del gruppo palestinese della Striscia ha perpetrato in tutti i villaggi e kibbutz che si sono trovati nel raggio della loro irruzione colma d'odio. Israele avrebbe chiesto all'Egitto (dove stamattina sono stati uccisi due turisti israeliani da un poliziotto) di mediare proprio con Hamas per cercare di ottenere il rilascio dei cittadini israeliani presi in ostaggio dai miliziani durante l'assalto. Secondo i media israeliani sarebbero 750 i cittadini che risultano dispersi. Difficile, però, indicare un numero esatto perché, come hanno spiegato funzionari egiziani e un membro di Hamas al Wall Street Journal, non è possibile contattare i sequestratori. 

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I ragazzi del rave

Sui social rimbalzano le immagini della corsa dei ragazzi che ballavano nel deserto per il rave di Sukkot. I miliziani con i mitra sparano ad altezza uomo, molti stramazzano al suolo nel tentativo di raggiungere le proprie auto per fuggire, altri vengono caricati nei mezzi e portati via. Altri ancora, come Gili Yoskovich, si sono finti morti per diverse ore. Come Shani Louk, 30enne tatuatrice. I militanti di Hamas hanno ripreso con uno smartphone la scena, postandola poi in rete, affermando che si trattava di un «soldato israeliano»: nel video il suo corpo è seminudo, con le gambe spezzate, un uomo sputa sulla testa. «Allahu Akbar», si sente, che in arabo vuol dire «Dio è grande». Alcuni dei ragazzi sono stati ritrovati e soccorsi: sono arrivati nella zona di Nativot e sono stati accompagnati dalle Forze di difesa israeliana (Idf) in un'area sicura.

 

L'appello della mamma di Shani

Tra queste non c'è però Shani, la cui mamma ha lanciato sui social un appello carico di disperazione: «Mia figlia, Shani Nicole, cittadina tedesca, è stata rapita da Hamas mentre partecipava con un gruppo di turisti a una festa nel sud di Israele - racconta Ricarda in un video sui social -. Mi è stato inviato un video dove ho potuto riconoscere mia figlia in una automobile, priva di coscienza, insieme a un gruppo di palestinesi, mentre attraversava le strade di Gaza». La madre, nel videomessaggio, mostra la foto della figlia, ventiduenne. La donna lancia un appello per ricevere aiuto e chiede di poter ricevere notizie sulla figlia, della quale mostra il passaporto.

La nonna di 85 anni in ostaggio

Una donna israeliana, invece, ha postato sui social la foto della sua nonna di 85 anni che è stata presa in ostaggio da Hamas. «Questa è mia nonna ed è stata catturata e portata a Gaza», ha scritto Adva Adar aggiungendo «il suo nome è Yaffa Adar ed ha 85 anni». La signora era in uno dei kibbutz nel quale sono arrivati i miliziani armati di Hamas.

Noa rapita davanti al fidanzato

Era andata alla festa nel sud di Israele col fidanzato, per vivere un'esperienza felice celebrando la Natura per la festa ebraica del Sukkot. Ma quel rave si è trasformato in un incubo per Noa Argamani, protagonista di un video diventato virale in cui viene presa in ostaggio dai miliziani di Hamas durante l'attacco di sabato. Nel filmato, rilanciato dalla Cnn, si vede la ragazza sul retro di una motocicletta mentre viene portata via, tra le grida di aiuto. Il suo fidanzato, Avinatan Or, viene portato via da diversi uomini e costretto a camminare con le mani dietro la schiena. Sullo sfondo, una colonna di fumo scuro. I familiari e gli amici della coppia hanno espresso il desiderio che il video venga condiviso, nella speranza di localizzarli e garantire il loro rilascio. «È molto difficile quando vedi qualcuno che ti è così vicino essere trattato in questo modo», ha detto alla Cnn Amir Moadi, un coinquilino di Noa, aggiungendo di conoscere altre cinque o sei persone che erano state al festival che da allora sono scomparse. «Dobbiamo fare tutto e subito per riportarli indietro». Moshe Or, il fratello del fidanzato di Argamani, ha detto a Channel 12 che non gli ci è voluto molto per trovare il video. «Ho visto la sua ragazza Noa nel video, spaventata», ha detto. «Mio fratello, che è alto due metri, si allena quattro volte a settimana, è un ragazzo davvero forte. Lo hanno trattenuto forse quattro o cinque persone e li hanno semplicemente portati verso la Striscia».

Ultimo aggiornamento: 9 Ottobre, 09:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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