Minorenne ed autistico, condannato come hacker.
Adam, rintanato nella sua stanzetta in una casa borghese dell'Hertfordshire, «sapeva bene che non si trattava di un gioco», ha sentenziato il giudice, ricordando le quasi 400.000 sterline guadagnate cumulativamente grazie a lui da decine di teenager in grado in giro per il mondo di rivendersi il virus a gruppi di criminali informatici. E negando qualunque attenuante o sospensione della pena poiché, a suo dire, l'effetto deterrente del verdetto «sia reale».
Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 11:47
© RIPRODUZIONE RISERVATA Due anni di reclusione, da scontaretutti, anche se in una struttura detentiva giovanile. È la pena inflitta oggi da un giudice britannico a un hacker ventenne e autistico che commise i presunti reati quando era minorenne: aveva 16 anni. Lo riporta la Bbc. La sentenza “esemplare” è stata decisa dal giudice Michael Topolski, presso la corte londinese di Old Bailey, e ha riguardato Adam Mudd, oggi 20 anni, accusato d'aver creato e diffuso nel 2013 un malware poi usato in oltre un milione e mezzo di cyber attacchi capaci di infettare siti come Minecraft, Xbox Live o Runescape, molto popolari fra i giovani appassionati di giochi virtuali, ma anche strutture web di decine di scuole e università.
Adam, rintanato nella sua stanzetta in una casa borghese dell'Hertfordshire, «sapeva bene che non si trattava di un gioco», ha sentenziato il giudice, ricordando le quasi 400.000 sterline guadagnate cumulativamente grazie a lui da decine di teenager in grado in giro per il mondo di rivendersi il virus a gruppi di criminali informatici. E negando qualunque attenuante o sospensione della pena poiché, a suo dire, l'effetto deterrente del verdetto «sia reale».