Gli esclusi
Dall’anticipo degli aumenti contrattuali rimarranno escluse alcune categorie. Sicuramente i lavoratori precari della Pubblica amministrazione (come esplicitamente previsto dalla norma), che riceveranno però l’indennità di vacanza contrattuale maggiorata mensilmente a partire dal prossimo mese di gennaio.
E sono destinati a rimanere fuori dalla “una tantum” anche i dipendenti comunali e quelli provinciali. Per loro dovrebbero essere i Comuni e le Province a stanziare le risorse necessarie al versamento dell’anticipo in busta paga, ma è difficile che i sindaci riescano a farlo. Anche per loro, però, l’indennità di vacanza contrattuale sarà pagata in quote mensili a partire dal mese di gennaio. C’è poi da considerare che trattandosi di un “anticipo” il prossimo anno alcune categorie di lavoratori potrebbero trovarsi a dover restituire le somme alle rispettive amministrazioni. È il caso, per esempio, di un dipendente che dovesse andare in pensione nel 2024. Supponiamo che lasci il lavoro a marzo del prossimo anno. Questo significa che dovrebbe restituire le somme ricevute in anticipo a Natale sulle buste paga che vanno da aprile a dicembre del 2024. Lo stesso vale per chi dovesse licenziarsi.