Bonus caldaia fino a 5.000 euro, come sostituire il proprio impianto: requisiti e come fare domanda

Cambiare la caldaia può essere l'intervento più facile e immediato in tal senso e per farlo esistono diversi aiuti pubblici

Martedì 19 Marzo 2024 di Giacomo Andreoli
Il calcolo di alcune bollette da pagare e una caldaia di nuova generazione

La direttiva Ue sulle case green sta per essere approvata in via definitiva a Bruxelles. Dai 10mila ai 60mila euro di lavori di ristrutturazione in almeno 5,5 milioni di edifici più vecchi e inquinanti. È il conto salato che, secondo esperti, consumatori, sindacati e imprese, dovrebbero pagare i proprietari di immobili per applicare il testo. Già entro il 2030. Significa una spesa complessiva dai 75 ai 270 miliardi.

Di cui solo 30-40 recuperabili tra Pnrr e nuovi fondi Ue, o conteggiando gli interventi anti-sismici già fatti. 

Considerando l’emergenza climatica in atto e il fatto che gli edifici sono responsabili del 36% delle emissioni inquinanti in Europa, si prende come riferimento il consumo energetico medio degli edifici residenziali. Gli Stati membri dovranno garantire una riduzione almeno del 16% (rispetto al 2020) entro il 2030 e di almeno il 20-22% nel 2035. Tutti i nuovi edifici dovranno poi essere a emissioni zero a partire dal 2030 (quelli pubblici dal 2028). Tra gli interventi più facili per garantire un risparmio sul consumo energetico c'è quello sulle caldaie. Vediamo nel dettaglio come si possono sostituire sfruttando i bonus esistenti in Italia e i prossimi in arrivo.

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Quanto costa cambiare la caldaia a gas

«Un’unità immobiliare media in Italia è di circa 80 metri quadri - spiega a Il Messaggero Davide Chiaroni, di Energy & Strategy - se si interviene su caldaia e infissi per ridurre del 16% i consumi, si pagano non meno di 10mila euro. Ma se le case sono molto inquinanti magari servono pannelli solari o una pompa di calore e sono necessari altri interventi come la sostituzione dei sistemi di radianti a pavimento. Si può arrivare sopra i 40-50mila euro».

Scenari Immobiliare stima un costo tra i 20mila e i 55mila euro a seconda del tipo di edificio e per il Codacons si sale fino a 60mila euro. Dal 2040, poi, secondo la direttiva, non si potranno più installare caldaie a gas e gli Stati non potranno più finanziarle con aiuti dal 2025. L’associazione dei consumatori stima così che per la sostituzione della caldaia con un modello di nuova generazione, la spesa può arrivare a 16mila euro.

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Bonus caldaia, tutti gli aiuti che si possono sfruttare

Il bonus caldaia è un aiuto economico rivolto a coloro che vogliono sostituire il vecchio impianto in favore di uno più sostenibile. Le agevolazioni possono essere richieste nell'ambito di alcuni bonus edilizi e permettono di ottenere alternativamente una detrazione fiscale che va dal 50% al 65% o uno sconto immediato, grazie alla cessione del credito e allo sconto in fattura, ma solo per gli interventi precedenti al 17 febbraio 2023.

Il contributo spetta a coloro che decidono di acquistare oppure sostituire l’impianto con uno a risparmio energetico. Gli incentivi sono riconosciuti nell’ambito di alcuni bonus edilizi esistenti: ecco quali danno diritto all’agevolazione sulle caldaie (con regole e misure diverse):

  • Il bonus mobili ed elettrodomestici riconosce uno bonus per la caldaia tramite una detrazione pari al 50% dell’acquisto e fino al tetto massimo di spesa pari a 5.000 euro. In questo caso l’acquisto della nuova caldaia deve però essere effettuato da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia
  • Il bonus ristrutturazione 2024 riconosce un bonus caldaia se l'impianto è compreso nei lavori di costruzione, anche in questo caso con una detrazione al 50% e un tetto di spesa massimo pari a 96.000 euro
  • L’Ecobonus, che prevede una detrazione al 65% per l’acquisto e l’installazione di caldaie a condensazione almeno di classe energetica A. Per beneficiare di questa detrazione fiscale, è necessario installare anche dei sistemi di termoregolazione evoluti di classe 5°, 6° o 7°.

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Come utilizzare l'Ecobonus

Come accenanto, la norma istitutiva dell’Ecobonus dà diritto alla detrazione del 65% (in dieci anni), delle spese sostenute per gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione, a patto che siano di classe energetica A (minimo).

La legge prevede inoltre che per beneficiare del bonus del 65% devono essere installati anche dei sistemi evoluti di termoregolazione. In assenza di questi ultimi si rientra invece nella detrazione al 50%.

Per accedere alla detrazione al 65% si possono anche installare le termovalvole che consentono di regolare e misurare il consumo dei singoli termosifoni. La loro funzione è sull'impianto individuale e non sull'intero condominio ma permette comunque gestire l’impianto con maggiore efficienza. La convenienza di una scelta piuttosto che dell’altra, quindi, dipende anche dal costo che di dovrebbe affrontare per installare le valvole.

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Come inviare la domanda

A prescindere dalla forma e dal bonus edilizio con i quali si ottiengono, le agevolazioni sull caldaia possono essere richiesti in tre modi:

  • Nella dichiarazione dei redditi, con la presentazione del modello 730 o del modello PF (ex modello unico). L’importo detraibile va suddiviso in 10 quote annuali d’importo pari (per questo si recupera in 10 anni). Nel calcolo delle spese possono essere considerate anche le spese di trasporto e di montaggio della caldaia acquistata;
  • Tramite sconto immediato in fattura; ma solo nei casi di interventi realizzati prima del 17 febbraio 2023. Inoltre, in questo caso è necessario pagare con bonifico postale o bancario;
  • Nel caso di bonus caldaie senza ristrutturazione tramite Ecobonus, è inoltre possibile convertire in credito d’imposta cedibile ai soggetti autorizzati come banche, intermediari finanziari e fornitori. Anche in questo caso però la cessione può essere effettuata solo nei casi di interventi realizzati prima del 17 febbraio 2023 come previsto dal Decreto blocca cessioni.

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I nuovi bonus in arrivo

Sono poi in arrivo nuovi aiuti che si possono sfruttare per cambiare la caldaia, ma solo se si fanno anche altri interventi cosiddetti "trainanti". Si attende infatti un apposito decreto Mef-Mase con un aiuto ancora da quantificare per i redditi fino a 15mila euro: potrebbe integrare l'attuale Ecobonus fino a portarlo alla vecchia soglia del Superbonus al 110%. Non solo, con i nuovi fondi del Repower Eu inseriti nel Pnrr, sempre probabilmente per redditi fino circa a 15mila euro, nel 2025 dovrebbe scattare un nuovo aiuto per l'efficientamento energetico con soglia attorno al 90%.

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