Case green, lavori da 10 a 60mila euro per ogni appartamento. Infissi, caldaie, cappotto termico: gli interventi necessari

Per gli esperti servono fino a 270 miliardi. Spaziani Testa (Confedilizia): subito fondi Ue

Giovedì 14 Marzo 2024 di Giacomo Andreoli e Gabriele Rosana
Case green, lavori da 10 a 60mila euro per ogni appartamento. Infissi, caldaie, cappotto termico: gli interventi necessari

Dai 10mila ai 60mila euro di lavori di ristrutturazione in almeno 5,5 milioni di edifici più vecchi e inquinanti. È il conto salato che, secondo esperti, consumatori, sindacati e imprese, dovrebbero pagare i proprietari di immobili per applicare la direttiva europea sulle cosiddette “case green”. Già entro il 2030. Significa una spesa complessiva dai 75 ai 270 miliardi. Di cui solo 30-40 recuperabili tra Pnrr e nuovi fondi Ue, o conteggiando gli interventi anti-sismici già fatti. Il testo sull’efficienza energetica nelle abitazioni e negli edifici pubblici è stato approvato in via definitiva dall’Europarlamento e ora si attende solo il via libera del Consiglio Ue. Considerando l’emergenza climatica in atto e il fatto che gli edifici sono responsabili del 36% delle emissioni inquinanti in Europa, si prende come riferimento il consumo energetico medio degli edifici residenziali. Gli Stati membri dovranno garantire una riduzione almeno del 16% (rispetto al 2020) entro il 2030 e di almeno il 20-22% nel 2035. Tutti i nuovi edifici dovranno poi essere a emissioni zero a partire dal 2030 (quelli pubblici dal 2028). 
Fino ad arrivare a case e palazzi del tutto green entro il 2050, l’anno in cui l’Ue vuole essere climaticamente neutrale.

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«Un’unità immobiliare media in Italia è di circa 80 metri quadri - spiega a Il Messaggero Davide Chiaroni, di Energy & Strategy - se si interviene su caldaia e infissi per ridurre del 16% i consumi, si pagano non meno di 10mila euro.

Ma se le case sono molto inquinanti magari servono pannelli solari o una pompa di calore e sono necessari altri interventi come la sostituzione dei sistemi di radianti a pavimento. Si può arrivare sopra i 40-50mila euro».

Scenari Immobiliare stima un costo tra i 20mila e i 55mila euro a seconda del tipo di edificio e per il Codacons si sale fino a 60mila euro. Dal 2040, poi, secondo la direttiva, non si potranno più installare caldaie a gas e gli Stati non potranno più finanziarle con aiuti dal 2025. L’associazione dei consumatori stima così che per la sostituzione della caldaia con un modello di nuova generazione, la spesa può arrivare a 16mila euro, mentre per il cappotto termico il costo è anche di 400 euro al metro quadrato. Infine per gli infissi la spesa si aggirerebbe tra i 10 e i 15mila euro.

MODIFICHE E INTEGRAZIONI
«È evidente - commenta il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa - che servono subito importanti fondi europei, altrimenti gli obiettivi sono irraggiungibili. Il target del 2050, poi, mi sembra irrealizzabile a prescindere». Spesso, aggiunge, «i proprietari di case meno efficienti sono persone di classe medio-bassa: non si possono scaricare i costi su di loro o rischiare di fare troppo debito con un nuovo Superbonus solo italiano (costato già 114 miliardi)». Della stessa idea l’Abi, secondo cui serve un sostegno pubblico per i meno abbienti, preferibilmente europeo. 

«Auspico - conclude Testa - che dopo le elezioni europee si possa almeno spostare l’obiettivo del 2030 e rivedere quello del 2050». A Bruxelles, però, sono convinti che «le ristrutturazione vanno viste come un investimento, non un costo, perché aiutano a far calare le bollette» anche di 2-3mila euro l’anno. L’Italia, per ridurre il salasso fino a 270 miliardi, può attingere ai 16,9 miliardi per l’efficientamento energetico previsti dal Pnrr e agli altri miliardi del Piano per decarbonizzazione e rinnovabili, ma anche conteggiare i lavori già fatti (da qualche miliardo) per ristrutturare le case in zone terremotate o colpite da inondazioni. Dal 2026 arriverà quindi un Fondo Ue per il clima da 86,7 miliardi, di cui una parte rilevante potrebbe andare all’Italia. Bisogna infine considerare che edifici come quelli storici sono esclusi dai vincoli. Per Benedetta Scuderi, dei Verdi, «il pianeta impone di far presto» e ulteriori risorse potrebbero arrivare «tassando i grandissimi patrimoni e da un nuovo fondo per decarbonizzare, su cui spingiamo: l’Italia potrebbe ricevere altri 30 miliardi». 

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