Mps, verso l'aumento fino a 5 miliardi: confronto finale con la Bce

Mercoledì 27 Luglio 2016 di Rosario Dimito
Mps, verso l'aumento fino a 5 miliardi: confronto finale con la Bce
Fa passi avanti significativi il piano di salvataggio di Mps imperniato su una cartolarizzazione da 10 miliardi resa possibile dai grandi azionisti a cominciare dal Tesoro e su un aumento di capitale compreso tra 4-5 miliardi per il quale sei grandi banche internazionali sono disposte a garantirne il collocamento. Ieri il consiglio straordinario tenutosi con alcuni componenti in conference call, seguito a una riunione informale tenutasi il giorno prima, secondo quanto risulta al Messaggero, avrebbe rivisto il complesso capital plan alla luce delle osservazioni formulate dalla Vigilanza europea che lunedì 25 aveva comunque aperto uno spiraglio di negoziato.

Prima del board, infatti, Fabrizio Viola avrebbe avuto un nuovo colloquio in video con gli emissari del consiglio di vigilanza per rifinire alcuni punti del piano di cessione dei Non performing loans da realizzare entro fine anno e di conseguenza, del rafforzamento patrimoniale sul quale sei grandi istituti sarebbero già al lavoro. Il punto sul quale ci sarebbe confronto tra il top manager senese e i suoi advisor Citi e Ubs presenti nelle interlocuzioni e i tecnocrati di Eurotower sarebbe le modalità di applicazione dei modelli interni rispetto alle ulteriori rettifiche da fare sul portafoglio degli unlikely to pay (gli ex incagli) e alcune partite ancora in bonis: la cessione dei 10 miliardi di npl che diventano 9 post svalutazioni, a un prezzo inferiore a 30 cent, inferiore ai 36,7 di carico, metterebbe in discussione il meccanismo tra la rischiosità dei finanziamenti e il relativo assorbimento di capitale che ne scaturisce.
 
IL RUOLO DELLE BANCHE
Rispetto ai 2 miliardi iniziali di gap, secondo fonti bancarie, gli approfondimenti in corso avrebbero ridotto a un miliardo il divario: si consideri che nell'ambito della metodologia dei modelli di rating, l'applicazione deve tener conto della straordinarietà della complessa manovra imposta da Francoforte a Siena di smaltire 27 miliardi lordi entro la fine del 2018, cambiando in poche settimane le carte in tavola rispetto al percorso precedente. Le banche coinvolte nelle discussioni ritengono, comunque, che l'adattamento dinamico dei meccanismi possa azzerare l'ulteriore deficit di capitale, lasciando quindi il gap da coprire tra 4-5 miliardi: la cifra esatta dipenderà dalla conclusione delle verifiche.

Nelle prossime ore potrebbe riunirsi in seduta straordinaria il Supervisory board per prendere atto del work in progress e dare il via libera definitivo in tempo utile con l'uscita degli stress test, attesi per le 22 di venerdì 29. Anche il cda di Mps resta in allerta per una nuova riunione extra mentre sempre il 29 il board, oltre alla semestrale, dovrà approvare la manovra sul capitale.

JpMorgan e Mediobanca sono impegnate nella costruzione di un finanziamento bridge alla Special purpose vehicle (Spv), cioè la newco costituita ad hoc in queste cessioni di sofferenze. Sulla base di un'operazione da 8,9 miliardi circa - queste le ultime cifre suscettibili comunque di aggiustamenti - la società veicolo emetterà note senior per 5,9 miliardi che, in attesa di ricevere la garanzia dello stato (gacs) per la quale necessitano almeno sei mesi, beneficerà del bridge delle due banche che potrebbero sindacare il prestito.

Altri 1,6 miliardi sono in titoli mezzanini che dovrebbero essere sottoscritti da Atlante II in fase di decollo con gli apporti di Cdp, casse di previdenza, Poste vita e qualche altro soggetto e gli ultimi 1,4 miliardi di titoli junior (i più rischiosi) che con un'operazione tecnico-finanziaria complicata sarebbero oggetto di una specie di scissione proporzionale a favore dei grandi azionisti. E tra questi c'è il Tesoro che, da un anno, ha il 4% ricevuto a fronte del pagamento degli interessi 2014 per 243 milioni. Via XX Settembre è il secondo socio dietro a Fintech advisory che ha il 4,5%. Poi c'è Axa con il 3,1% e l'ex patron di Dmt Alessandro Falciai con l'1,7%. Va detto che il coinvolgimento dei soci è un ulteriore segnale di sostegno degli sforzi compiuti da Viola.
Ultimo aggiornamento: 28 Luglio, 10:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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