Fisco e contributi, l'evasione arriva a 109 miliardi all'anno

Lunedì 17 Ottobre 2016 di Michele Di Branco
ROMA L'evasione fiscale è un cratere nel quale sprofondano circa 109 miliardi l'anno. Un fenomeno alimentato soprattutto dalle frodi Iva anche se, in termini di inclinazione sociale, è soprattutto il mondo del lavoro autonomo e delle imprese a farla da padrone. La Relazione sull'economia non osservata e sull'evasione fiscale e contributiva (stilata da una apposita commissione insediata al Mef e guidata dall'ex presidente dell'Istat Enrico Giovannini) allegata al Def e depositata in Parlamento, conferma che l'Italia non è un Paese che brilla dal punto di vista dell'osservanza delle regole in campo tributario.

LA CLASSIFICA
I numeri dicono che il tax gap, vale a dire lo scarto tra le imposte che dovrebbero essere versate e quelle effettivamente pagate si attesta a quota 108,7 miliardi di euro in media d'anno: 98,3 miliardi dovuti ai principali tributi, 10,4 ai contributi. E dal documento, riferito agli anni 2010-2014, emerge che la «propensione al gap» è altissima per l'Irpef del lavoro autonomo e d'impresa: al 59,5%. Come a dire che, in quell'area socio-economica, si rendono protagonisti di un qualche episodio irregolare 6 operatori su 10. A livello quantitativo, in ogni caso, l'Iva risulta l'imposta più evasa: il tax gap medio si attesta in Italia a 39,9 miliardi tra il 2012-2013, ma sale a 40,2 miliardi nel 2014. Segue l'Irpef che vale complessivamente 31 miliardi. Ma di questi, 27,2 miliardi che salgono 30,7 miliardi nel 2014, sono appunto relativi alla sola Irpef del lavoro autonomo e d'impresa.
Nella relazione, emerge un dato incredibile: gli errori formali ma anche le imposte dichiarate ma poi non versate ammontano complessivamente a 12,4 miliardi per le principali imposte (Irpef, Ires, Iva e Irap). E la stima non tiene conto delle altre imposte (come l'Imu) e i contributi. Questa quota vale in media 1,5 miliardi nell'Irpef dei lavoratori autonomi, 1,3 miliardi nell'Ires, 8 miliardi nell'Iva e 1,6 miliardi nell'Irap. L'evasione delle tasse sulla casa resta molto sostenuta. Dai 4 miliardi di gap del 2012 si è passati ai 5,3 miliardi del 2014. Secondo la relazione del Tesoro l'imposta municipale che si paga sugli immobili registra nel 2014 una propensione al gap del 27,2%: in pratica oltre un quarto dei proprietari non la paga come dovuto.

Il dato 2014 sull'evasione Iva in Italia (37 miliardi di euro) mostra quanto diffuso e pericoloso sia il problema. Recentemente la Commissione europea ha pubblicato la stima aggiornata del tax gap Iva per i 27 Paesi membri su 28 tranne Cipro. Il tax gap complessivo europeo stato misurato in 161,4 miliardi di euro. Il che vuol dire, in sostanza, che ogni 4 euro evasi nella Ue, almeno uno è frutto di una frode che si consuma nel nostro Paese. In termini assoluti, invece, se si guarda il rapporto percentuale di quanto si stima viene evaso in Europa rispetto alla stima di quanto dovrebbe essere l'incassato, il podio per i gap più bassi è detenuto dalla Svezia (1,24%), dal Lussemburgo (3,8%), e dalla Finlandia (6,92%). Il podio dei gap più elevati registrati nel Vecchio continente è detenuto invece dalla Romania (37,89%), seguita dalla Lituania (36,84%), e da Malta (35,32%). In Italia sono aumentati sia il gettito Iva (del 2,43%) che la compliance relativa a questo tributo (del 3,17%), mentre in termini assoluti il gap nazionale è diminuito di 2 miliardi.