Sembra passato un secolo. Eppure sono trascorsi soltanto 10 anni da
quando la Francia si chiuse come un riccio di fronte al tentativo
di Enel di acquistare Suez, la società fondata nel 1858 da
Ferdinand de Lessep per finanziare il progetto del canale che
collega il Mediterraneo all'Oceano indiano. Per reagire a quel
tentativo di scalata, l'Eliseo fece convolare a nozze i due
grandi gruppi energetici transalpini, Gaz de France e la stessa
Suez. Oggi questo colosso europeo si chiama Engie, e conserva il
controllo di Suez, diventato intanto uno dei principali operatori
nel settore idrico e del riciclo dei rifiuti. Opera in 70 Paesi
fornendo acqua potabile a 92 milioni di persone, e raccogliendo
spazzatura per altri 34 milioni di cittadini, riciclando ogni anno
16 milioni di tonnellate di rifiuti. Non era scontato insomma, che
aprisse le porte ad un socio industriale estero. Ma con il gruppo
Caltagirone c'è una conoscenza decennale, maturata in
Acea, dove la lunga permanenza comune nell'azionariato, ha
permesso di cementare i rapporti. E l'ingresso del gruppo
romano con una quota del 3,5% all'interno di una società
con queste caratteristiche, è coerente con la strategia di
diversificazione e di internazionalizzazione intrapresa negli
ultimi anni.
Ultimo aggiornamento: 10:43
© RIPRODUZIONE RISERVATA Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".