Steve Jobs, l'ultimo dei Manga

Venerdì 3 Maggio 2013 di Flavio Pompetti
Steve Jobs, l'ultimo dei Manga
NEW YORK - Sembra quasi imbarazzata dal successo Mari Yamazaki, e si scusa per non aver perseguito la carriera di pittrice alla quale aspirava quando arrivata a Firenze, studentessa di arte all’Accademia di Firenze. Si è invece sposata, e insieme al marito italiano, studioso di letteratura comparata, ha girato il mondo: Lisbona, Damasco, Chicago. Cinque anni fa ha cominciato a disegnare un fumetto il cui protagonista, un architetto di terme dell’antica Roma imperiale, scompare in un gorgo d’acqua per ritrovarsi nel moderno Giappone, dove trova un popolo ugualmente ossessionato dalla cultura termale. Così «Termae Romae» è divenuto un Manga iconico e ricco di premi, e la sua autrice è oggi, con l’ultimo lavoro su Steve Jobs, una delle mangaka più popolari del suo Paese d’origine.

C’è un suo videomessaggio di saluto al Milano Manga Festival: 200 anni di arte Manga, da oggi al 21 luglio negli spazi della Rotonda della Besana e al WOW Spazio Fumetto. Quasi 600 tavole, tra originali e copie, di oltre 400 artisti per un viaggio nel mondo del fumetto giapponese, che comincia dal Manga di Hokusai (1814), l'opera formata da 15 volumi in cui compaiono oltre quattromila personaggi e a cui si deve la diffusione del termine manga.

«Non sono cresciuta con i fumetti – tiene subito a precisare Mari Yamazaki – Mia madre che è molto conservatrice non era contenta di vederli nella mia stanza, e i Manga non erano poi così popolari quando io ero una bambina in Giappone. Li ho conosciuti invece da grande e all’estero, e li ho visti crescere fino a diventare quasi la faccia ufficiale del nostro paese, nella cultura, nell’economia e persino nella politica».



Come è vista in patria un’autrice che come lei è una cittadina del mondo, ma che si misura con un genere così fortemente autoctono?



«Spero di essere una forza che favorisce l’apertura del Giappone verso l’ esterno. Noi soffriamo molto dell’isolamento dal resto del mondo, anche se in realtà ne siamo i primi responsabili. Io ho maturato tutta la mia esperienza all’estero, e i miei fumetti introducono elementi di modernità ai quali i giapponesi aspirano, e che amano conoscere».



Come le terme romane?



«In questo caso l’idea è nata dalla nostalgia che avevo per le terme della mia gioventù, che sono una parte integrante della vita quotidiana in Giappone, così come lo erano per gli antichi romani. I miei connazionali hanno colto immediatamente il legame, e si sono appassionati all’idea».



Nella mostra milanese il curatore Isao Shinizu mostra collegamenti nobili tra il Manga e l’arte di Arcimboldo, o ai maestri dell’ukiyo-e come Utawaga e Hokusai.



«Anche le radici dell’ukiyo-e sono comunque prettamente popolari. Sono disegni richiesti e prodotti per la nuova classe di borghesi e commercianti che si affacciano all’orizzonte della società giapponese all’inizio del diciannovesimo secolo. La loro manifattura dei racconti illustrati è artigianale e il ritmo di lavorazione intenso, proprio come accade oggi con i Manga, che hanno una tiratura settimanale».



Come fa a produrre una simile mole di lavoro da sola?



«Lavoro tutti i giorni della settimana, e in effetti mi sento stanca. Ho deciso che dovrò passare almeno quattro mesi l’anno in Giappone e assumere dei collaboratori-disegnatori, come fanno tutti i miei colleghi».



La sua serie più recente ha Steve Jobs come protagonista.



«È un altro dei miei tentativi di coniugare due culture diverse e lontane, ma che a me sembrano avere punti di contatto rilevanti. L’estetica di Jobs, la sua ricerca maniacale della perfezione espressa nelle semplicità delle linee, ha molto a che vedere con la cultura giapponese. Jobs è stato uno di questi uomini rari nella storia, che si trovano a cavallo tra l’arte e la scienza. Come Leonardo, come l’imperatore Adriano. Uomini difficili e affascinanti al tempo stesso. La sua vita è materiale molto interessante per un libro, per un film, o per un Manga».
Ultimo aggiornamento: 12:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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