Adriano De Grandis
OGGETTI DI SCHERMO di
Adriano De Grandis

Torino 34/7 Thérèse, una vita per la libertà
Il mélo imprigionato dei porno boys Cobra

Sabato 26 Novembre 2016

KING COBRA di Justin Kelly (After hours)
– La storia della casa di produzione porno-gay Cobra Video, specializzata in twinks, della sua star più famosa (Brent Corrigan), dell’omicidio del suo fondatore. Una delle poche delusioni di Torino, un film che si accontenta di descrivere banalmente un ambiente controverso e i suoi rapporti basati sull’attrazione, sulla gelosia e ovviamente sul denaro, senza coraggio e quasi senza sesso, come una specie di mélo edulcorato, dove tutte le ovvietà del mondo gay sono messe in fila per una visione che non disturbi troppo. Nel cast anche James Franco. Voto: 4.
LES VIES DE THÉRÈSE di Sebastien Lifshitz (TffDoc)
– La vita (e la morte) di Thérèse Clerc, da borghese cattolica a marxista, da madre e moglie a lesbica per aderenza politica, tra le fondatrici del movimento femminista in Francia. Lifshitz in meno di un’ora racconta gli ultimi anni della malattia, prima della scomparsa, di una donna straordinaria, pescando dalla sua memoria i ricordi di una battagliera esistenza: un ritratto poetico e affettuoso, anche attraverso le voci dei suoi figli. Voto: 7.
L’AVENIR di Mia Hansen-Løve (Festa mobile)
- Nathalie (Isabella Huppert, al solito grandiosa) insegna filosofia in una scuola superiore di Parigi: ha un marito, due figli e soprattutto una madre che non le lascia respiro. In pochi attimi i figli lasciano la casa, il marito l’abbandona per un’altra donna e la mamma muore. Rimasta sola, questa signora borghese e sostanzialmente conservatrice allaccia un’amicizia (e forse anche una sotterranea passione, condivisa) con un suo ex allievo, che ha scelto di vivere in una specie di comune in un ambiente bucolico. C’è molto Assayas, nel modo di raccontare personaggi, storie e la vita, ma la regista parigina conferma uno sguardo tutt’altro che banale sulla realtà di oggi e sullo scontro generazionale, affidando a sobri quadretti la dinamica degli avvenimenti. Certo ci sono un po’ troppi libri e una volontà di dimostrare la propria erudizione (molto francese), anche se funzionale. E forse rispetto al precedente “Eden” la Hansen-Løve firma un film più “vecchio” della sua età. Voto: 6,5.
 
  Ultimo aggiornamento: 07-12-2016 14:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA