Moschea sì o no? Ad Arsiero scoppia
la polemica con raccolta di firme

Lunedì 20 Aprile 2015 di Vittorino Bernardi
Lettura del corano

ARSIERO – Era attesa ed è arrivata la polemica politica sullo sfratto reso esecutivo giovedì 16 aprile ad una coppia di artigiani dal capannone di via Castrente 15, acquistato in asta pubblica nel febbraio 2014 per un importo di 140mila euro dall’associazione musulmana Issalam che ha sede in paese.

Un acquisto mirato (sembra) a trasformare lo stabile da 240 mq. in luogo di culto per musulmani, quindi in una moschea. Al momento dell’acquisto del capannone da parte della Issalam la Lega Nord locale aveva manifestato pubblico disappunto. Sul fronte del consiglio comunale Andrea Cornolò della lista di opposizione “Progetto per Arsiero” ha alzato la voce nell’ultimo fine settimana. «In questa vicenda mi chiedo semplicemente - attacca - se era opportuno o meno che l’amministrazione concedesse all’associazione Issalam il permesso di cambiare la destinazione d’uso alla proprietà acquistata all’asta. Questa decisione apre ai suoi membri la possibilità di usufruire di un luogo aperto al pubblico con connesse attività culturali, sociali e sportive. Sono molto perplesso e temo che in futuro possano crearsi nella nostra Arsiero problemi di convivenza».

Anche l’altra lista di opposizione “Arsiero domani” è critica sulla realizzazione della moschea. Risulta così forte la spaccatura politica emersa ad Arsiero nelle amministrative dello scorso maggio con Tiziana Occhino (lista Siamo Arsero) a diventare sindaco con 626 voti (34,1%), staccando di sole 12 preferenze Andrea Cornolò, 39 anni, della lista “Progetto per Arsiero” (614 per il 33,5%) e di 31 voti Carla Nassi, 45 anni, della lista “Arsiero domani” (595 per il 32,4%).

Le due liste d’opposizione (65,9%) si sono unite per stilare un volantino e attivare una raccolta di firme da consegnare al sindaco per dire no alla moschea.

Il primo cittadino Tiziana Occhino esprime serenità, punzecchiando l’opposizione. «L’unica certezza al momento è che - spiega - l’associazione Issalam ha regolarmente comprato all’asta un capannone. Le questione è squisitamente privata e le elucubrazioni urbanistiche e non sulla trasformazione in moschea dello stabile per ora sono chiacchiere che animano l’opinione pubblica e possono creare polemiche infondate. Da oltre un decennio l’associazione ha sede in paese e si riunisce periodicamente e non ricordo problemi di ordine pubblico, e se ci fossero stati mi chiedo perché non sia precedentemente insorto qualcuno che oggi alza la voce e punta il dito».

Ultimo aggiornamento: 23 Aprile, 17:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA