VALSTAGNA - Tutta la Valbrenta si è fermata per l’ultimo saluto a Matteo Cavalli, 32 anni, ex assessore, deceduto la scorsa settimana in un incidente alle porte di Foza. “Ciao Matteo” campeggiava nella grande foto con Matteo sorridente all’ingresso del campo sportivo di contrada Costa, a Valstagna, dove è stato celebrato il rito funebre alla presenza di centinaia di persone, con i sindaci della Valbrenta, il consigliere Nicola Finco e l’assessora Elena Donazzan della Regione Veneto, tanti amici e alpini, anche quelli della naja e rappresentanti delle forze dell’ordine, di gruppi e associazioni.
Un rito straziante per dare l’addio ad un giovane “sempre in prima linea, pronto a tutto, il cui sorriso accendeva la luce - ha ricordato il parroco don Roberto, anche lui con il capello d’alpino. - Ha vissuto il suo tempo con grinta e determinazione, un “terremoto” in senso positivo. Amava la montagna e gli alpini e ha fatto la mini naja per portare quel cappello. Accompagnati dal suo esempio proviamo a costruire un pezzo importante del nostro futuro”.
E’ stata accolta da un caloroso applauso la commovente preghiera rivolta a Matteo dalla sorella Nicole. Non hanno fatto mancare un segnale del loro affetto gli amici di sempre, compagni di tante avventure, decisi a portare avanti “l’eredità che ci hai lasciato. Nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore dei suoi amici. Ad ogni brindisi che faremo in tante occasioni, come quelle che abbiamo vissuto assieme, il nostro pensiero sarà per te, Matteo, perché è così che si ricorda un amico”.
“E’ difficile trovare le parole per esprimere il dolore di tutta la comunità - ha ricordato il sindaco Carlo Perli. - Amministratore (era stato assessore ai lavori pubblici e politiche giovanili nella precedente amministrazione), alpino, sportivo, sempre gentile e disponibile, non dimenticheremo mai il tuo esempio e l’amore per il nostro paese che hai sempre dimostrato”. “Il Palio delle zattere - ha informato Romano Cornale, presidente della pro loco, - da quest’anno sarà intitolato a Matteo”, che la singolare gara sul Brenta l’aveva vinta per ben quattro volte con l’equipaggio bianco-verde della sua contrada Costa-Collicello.
Ultimo aggiornamento: 14:58
© RIPRODUZIONE RISERVATA Un rito straziante per dare l’addio ad un giovane “sempre in prima linea, pronto a tutto, il cui sorriso accendeva la luce - ha ricordato il parroco don Roberto, anche lui con il capello d’alpino. - Ha vissuto il suo tempo con grinta e determinazione, un “terremoto” in senso positivo. Amava la montagna e gli alpini e ha fatto la mini naja per portare quel cappello. Accompagnati dal suo esempio proviamo a costruire un pezzo importante del nostro futuro”.
E’ stata accolta da un caloroso applauso la commovente preghiera rivolta a Matteo dalla sorella Nicole. Non hanno fatto mancare un segnale del loro affetto gli amici di sempre, compagni di tante avventure, decisi a portare avanti “l’eredità che ci hai lasciato. Nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore dei suoi amici. Ad ogni brindisi che faremo in tante occasioni, come quelle che abbiamo vissuto assieme, il nostro pensiero sarà per te, Matteo, perché è così che si ricorda un amico”.
“E’ difficile trovare le parole per esprimere il dolore di tutta la comunità - ha ricordato il sindaco Carlo Perli. - Amministratore (era stato assessore ai lavori pubblici e politiche giovanili nella precedente amministrazione), alpino, sportivo, sempre gentile e disponibile, non dimenticheremo mai il tuo esempio e l’amore per il nostro paese che hai sempre dimostrato”. “Il Palio delle zattere - ha informato Romano Cornale, presidente della pro loco, - da quest’anno sarà intitolato a Matteo”, che la singolare gara sul Brenta l’aveva vinta per ben quattro volte con l’equipaggio bianco-verde della sua contrada Costa-Collicello.
