Musei della Valbrenta presentano
all'Expo gli studi sulle specie rare

Mercoledì 21 Gennaio 2015 di Roberto Lazzarato
Roberto Battiston, entomologo, direttore dei musei valligiani
VALBRENTA (Vicenza) - I musei della Valbrenta all’ExpoVeneto, il contenitore di eventi, proposti dal sistema produttivo, enti e associazioni del Veneto, che si terranno in occasione dell’Expo Universale di Milano.



L’evento in programma, a cura dei Musei del Canal di Brenta, ha per tema la “Biodiversità intorno a noi”, studi e ricerche su di un territorio in continuo mutamento, che riserva ancora grandi sorprese. “Da molti anni i Musei del Canal di Brenta si occupano di monitorare e studiare - spiega Roberto Battiston, direttore dei musei valligiani, - la biodiversità locale ed in generale del territorio veneto in alcuni dei suoi aspetti più particolari ed importanti”.



In occasione del DarwinDay 2015, i risultati di alcune di queste ricerche verranno presentati e discussi. “Conoscere come si stanno espandendo le pullulazioni di cavallette sui colli Berici ed Euganei, di come lo scoiattolo grigio stia entrando in competizione con lo scoiattolo rosso autoctono nella fascia pedemontana, di come alcuni insetti insolitamente rarissimi siano andati incontro ad esplosioni demografiche, mentre altri stanno scomparendo, e di come le nostre grotte nascondano ancora risorse naturali poco conosciute - prosegue Battiston, - sono spie che ci consentono di riflettere sul valore della biodiversità. Concetto difficile da incapsulare e ancor più da gestire è forse il tema più importante per affrontare il nostro futuro, perché è grazie alla biodiversità che la rete ecologica del nostro ambiente riesce a sostenerci”.



Roberto Battiston ha presentato, pochi mesi fa, la realtà italiana, in tema di conservazione e perdita della biodiversità, anche al Congresso Europeo di Entomologia, organizzato dalla Royal Society, a York, in Inghilterra, che ha riscosso un grande successo, richiamando oltre 700 scienziati e ricercatori non solo dall’Europa, ma anche dalle Americhe e dall’Australia, portando il caso di alcune specie endemiche nostrane, i nuovi studi che descrivono la loro scomparsa e quello che si sta facendo per contenerla a livello comunitario.



“Fare buona ricerca scientifica nel nostro Paese è ancora possibile, ma è di fondamentale importanza per i musei italiani uscire dai contesti locali e lavorare in sinergia con gli altri paesi, per non essere lasciati indietro dalla comunità scientifica”.



Un altro studio scientifico partito dal Canal di Brenta, che getta nuova luce sui problemi delle specie in via di estinzione, era stato presentato dallo stesso Battiston anche al Parlamento Europeo, a Bruxelles e alla Royal Entomological Society, a Londra, riscuotendo notevole interesse

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