Pina, una storia degna di un romanzo

Sabato 23 Agosto 2014
BASSANO - Grande festa, nella residenza Sturm della Casa di riposo cittadina, per i compleanni centenari del periodo, tra i quali spicca quello di Giuseppina Gusella, da tutti chiamata «Pina», che ha tagliato il prestigioso traguardo dei 101 anni.
In molti si sono stretti attorno all'ospite dell'ente, la cui storia personale è degna di un avventuroso romanzo. Nata a Fiume, sotto il regime austro-ungarico, in una famiglia italiana con il padre capitano di Marina, a 29 anni si sposa con Vincenzo Gubbi, ufficiale dei Carabinieri del posto e nel 1942, mette al mondo il suo primo figlio Guido Alberto.
Ma sono gli anni bui della seconda Guerra mondiale e loro sicuramente non vivono in un posto tranquillo dal momento che il maresciallo Tito si prepara ad invadere i territori italiani. Incinta, su consiglio del marito che aveva colto la drammaticità della situazione, Giuseppina abbandona tutto e fugge per mettersi in salvo con il bambino di 15 mesi e la bimba che stava per nascere.
Dopo un viaggio allucinante, fatto di paura, minacce e di insulti, arriva in un paesino in provincia di Rovigo dove c'erano dei parenti e dove nasce la piccola Silvana. Nel frattempo, il marito è rimasto al comando della stazione dei Carabinieri con l'obiettivo di raggiungere la sua famiglia non appena possibile. Ma purtroppo così non fu. Da alcune testimonianze, sembra infatti che sia stato prelevato con i suoi uomini da bande slave comuniste e gettato nelle foibe dove vi trovò la morte.
Giuseppina si trovò così sola con due piccoli da crescere, senza niente, in un paese sconosciuto e senza la certezza della morte del marito, perché il corpo non fu mai più ritrovato (le fu data in seguito la presunta morte). Grazie alla solidarietà della gente del posto riuscì a superare le difficoltà, iniziando a lavorare al banco del latte, che allora faceva parte del Ministero delle Finanze.
Una vita fatta di fatiche e di attese, quella di Pina, durante la quale non ha mai smesso di sperare nel ritorno del suo Vincenzo, che si era potuta godere solo per due anni.
Raffaella Forin