Zaia guida il fronte dei sindaci

Lunedì 27 Luglio 2015
Il Prefetto attacca e a rispondere è direttamente il presidente della Regione. Luca Zaia non ha affatto gradito le esternazioni di Domenico Cuttaia, che sabato a Mestre si è sfogato contro chi dice costantemente "no" all'arrivo dei profughi. «Io invece sto con i sindaci al cento per cento - replica il governatore del Veneto al rappresentante del Governo - perché non è possibile gestire un contingente così numeroso di persone. Anche perché in gran parte non si tratta di profughi ma di emigranti che hanno capito da tempo quanto sia facile restare in Italia anche se non verrà accettata la loro richiesta di asilo. Così sono proprio i profughi veri a rischiare di fare le spese di quest'invasione».
Anche i sindaci dei Comuni interessati non la mandano a dire al Prefetto. A Eraclea Mare, che ha toccato nelle scorse settimane la quota di trecento profughi, sono ospitati ora 203 migranti. Ma sono ancora «esageratamente troppi» per il sindaco Giorgio Talon, che chiede a Cuttaia di ridurli a numeri che rendano possibile l'integrazione. «Con 203 profughi presenti nel nostro territorio - dice Talon - siamo ancora il Comune più "caldo" della regione. Da 43 giorni cerchiamo di collaborare con il Prefetto che all'inizio neppure ci avvisava degli invii, pensando di poter gestire la situazione in proprio con la cooperativa sociale». Il consiglio comunale di Eraclea aveva chiesto all'unanimità il trasferimento di Cuttaia: «Era più che altro un atto politico forte - sostiene il sindaco - tanto è vero che poi il Prefetto ha cambiato atteggiamento e ora ci informa di quanto sta avvenendo in tema di arrivi e partenze». A beneficiare dell'esperienza di Eraclea è Annone Veneto dove i «richiedenti asilo» non sono visti come la peste da evitare, ma come un problema da affrontare: «Ad Annone - spiega il sindaco Ada Toffolon - tutta la comunità collabora, minoranze politiche comprese, per trovare soluzioni alternative a quelle proposte dal Prefetto che aveva individuato un condominio di 14 appartamenti in pieno centro urbano: una soluzione che sarebbe stata di grande impatto. Il prefetto ha capito e ora attende che si trovino soluzioni decentrate più compatibili con l'integrazione».
Secco "no" al Prefetto anche da Portogruaro. «Noi siamo stati votati dai cittadini, non certo dal Prefetto - protesta il vicesindaco Ketty Fogliani - Siamo portavoce delle loro richieste ed il nostro principale obiettivo è quello di tutelare i loro interessi». «Il Prefetto si lamenta? - prosegue Fogliani - E noi cosa dovremmo dire che non ci ha mai informato sulle sue scelte? Non possiamo accettare che ogni decisione venga presa sopra le nostre teste. Un'amministrazione deve rispondere ai cittadini e non credo che i portogruaresi siano tutti contenti di avere i profughi in città».

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