La Fondazione Vedova punta sulle opere di Calder A Ca' Pesaro, Cy Twombly

Martedì 5 Maggio 2015
E' stata la bella e interessante mostra di “Emilio Vedova e Alexander Calder,frammenti di Expo ‘67”, inaugurata ieri, a dare inizio alla grande kermesse della 56^ Biennale d'Arte che verrà aperta il prossimo 9 maggio ai Giardini, all'Arsenale e in molti palazzi veneziani.
Era giustamente orgoglioso Alfredo Bianchini, presidente della Fondazione Vedova, anche perché la rassegna, curata da Germano Celant, rievoca la contemporanea storica partecipazione dei due grandi artisti all'Esposizione Universale di Montreal del 1967. Mentre dello scultore americano vengono esposte due grandi strutture nere, due mobiles rossi, due preziose opere su carta ed alcuni progetti di scultura, del pittore veneziano, oltre a cinque grandi dipinti inediti del ciclo “De America”, vengono presentati alcuni dei numerosi piccoli vetri di Murano che Vedova ha proiettato sulle pareti del padiglione italiano di quell'Expo. Ma, dicevamo, questa è solo l'inizio di una serie di importanti rassegne che già oggi vengono presentate alla stampa. A cominciare dalle due mostre allestite al Museo di Ca' Pesaro dedicate a due artisti americani,il grande pittore astratto Cy Twombly (1928-2011) e la “concettuale” Jenny Holzer, nel passato attiva in particolare con opere realizzate con la luce del neon. Da segnalare lo stesso giorno la mostra che la Fondazione Bevilacqua La Masa (ma non dovrebbe essere riservata ai giovani artisti attivi a Venezia?) dedica a Peter Doig a Palazzetto Tito, e al grande fotografo Sabastiao Salgado nello spazio di Piazza San Marco. Un grande rilievo assumono oggi anche le due grandi video installazioni che Fabrizio Plessi ha realizzato per l'occasione e che saranno presentate una al Museo della Ca'd'Oro e l'altra nella tesa 94 all'Arsenale.
Sono davvero molte le mostre che sono state progettate attorno alla Biennale, difficile dunque ricordarle tutte ma, tra queste, anch'esse aperte alla stampa da oggi, vanno segnalate quella allestita nella Scoletta dei Battioro, con le opere dello spagnolo Antoni Clavè (1913-2005) e l'altra, molto curiosa, che la Fondazione Querini Stampalia ha commissionato a Jimmie Durham, dedicata a Venezia e realizzata con opere fatte con materiali di recupero. La stessa Querini Stampalia presenta oggi anche la 10^ edizione del Premio Furla, assegnato quest'anno a Maria Iorio & Raphael Cuomo. Ne risulta come si vede un panorama che appare al cronista una sorta di “tempesta visiva” perché, dopo le mostre appena segnalate ne seguiranno molte altre già nei prossimi giorni, almeno fino al 9 maggio, ed occorrerà forse tutta l'estate per poterne ragionevolmente dar conto.
Enzo Di Martino

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