Fenice, cda ridotto Chiarot verso la riconferma con nuovi compiti

Martedì 25 Novembre 2014
Passata la "doppia inagurazione" con il Simon Boccanegra e La Traviata, ora tocca all'assetto generale del Teatro La Fenice. Si tratterà - nella sostanza - di un modifica legata alla riorganizzazione in base alla nuova legge Bray sulle Fondazioni Liriche che, se proprio vogliamo, più che valorizzare il "federalismo culturale" ha di fatto "centralizzato" il rapporto tra il Ministero per i Beni culturali e i singoli enti lirici.
Ma quello che più emerge in questo cambiamento è il ruolo nuovo che assumerà la figura del soprintendente che, in qualche modo, si trasformerà in una sorta di amministratore delegato tanto da far riferimento ad una nuova governance ovvero un consiglio di indirizzo nel quale siederanno i rappresentanti delle istituzioni locali, i privati e un esponente scelto dal Ministero per i i beni culturali.
Una trasformazione che avverrà con l'imminenza della fine mandato dell'attuale soprintendente Cristiano Chiarot prevista per i primi giorni di dicembre, ma che - secondo i bene informati - dovrebbe comunque rimanere nel ruolo che ha ricoperto in questi quattro anni (non solo non avendo concorrenti), ma anche per essersi guadagnato agevolmente i galloni di manager lungo questo mandato ed essersi ricavato un ruolo centrale anche a livello nazionale.
Cambieranno, in base alla legge Bray, invece i compiti del soprintendente, che oltre a diventare un vero e proprio amministratore delegato, svolgerà compiti di gestione rispondendo ad "consiglio di sorveglianza" composto da enti e istituzioni locali e nazionali che a differenza dell'attuale Cda composto da nove persone "scenderà" a 5 membri, al massimo sette se nel frattempo arrivano due soci privati, pronti ad impegnarsi per almeno due anni, al momento, non paiono all'orizzonte. Così, almeno fino a questo momento, il futuro "Consiglio di indirizzo" dovrebbe essere costituito dal commissario prefettizio, Vittorio Zappalorto che sarà anche il presidente; dal vicepresidente Giorgio Brunetti, in attesa che arrivi il nuovo sindaco per passare la mano; e poi dai rappresentanti della Regione; del ministero per i Beni culturali e dei soci privati. In questo momento l'unico socio privato rappresentato è la Fondazione di Venezia che sostiene già da tempo le attività dell'ente lirico veneziano.
P.N.D.

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