Il piano di salvataggio al setaccio della Procura prima del verdetto dei giudici sull'ipotesi-concordato

Sabato 28 Marzo 2015
UDINE - Il piano di concordato avanzato da Coopca è finito anche sotto la lente d'ingrandimento della Procura di Udine. La magistratura friulana lo sta esaminando. Ne sta verificando la fattibilità, in attesa dell'eventuale deposito di integrazioni al piano entro il termine dell'8 aprile, dopo la proroga concessa dal Tribunale alla luce degli interessamenti di CoopNordest.
Nel frattempo proseguono le indagini avviate dal procuratore facente funzioni Raffaele Tito e dal sostituto Elisa Calligaris, che ipotizzano i reati di falso in bilancio e conflitto d'interessi a carico di una dozzina di indagati, ai vertici della cooperativa. La Procura era già «intervenuta» nella procedura concorsuale, presentando il 19 gennaio al Tribunale un'istanza di nomina urgente di un commissario giudiziale per la Cooperativa carnica. «Le precedenti condotte, mantenute in questi anni dagli amministratori, non lasciano ben sperare per il futuro», aveva chiarito all'epoca il procuratore facente funzioni Raffaele Tito, spiegando le ragioni alla base dell'istanza avanzata al tribunale fallimentare. La nomina di un commissario, precisava, «serve per evitare che, nelle more, vengano commesse azioni non corrette». Parole che risuonano ora che anche la Regione sembra aver «sconfessato» l'operato dei vertici.
La richiesta della Procura, che sostanzialmente chiedeva un segnale forte di discontinuità, era stata discussa nel corso di un'udienza a cui era stata invitata a partecipare anche la Regione. Regione che con il vicepresidente Sergio Bolzonello era intervenuta spiegando la legislazione in vigore e le norme di vigilanza sulle cooperative. L'istanza era stata poi respinta dal Tribunale con un provvedimento in cui, a scioglimento della riserva assunta in udienza, sottolineava che «non c'è contezza di illeciti dopo l'ammissione al concordato preventivo e in ogni caso, nel frattempo, è intervenuto un rimpasto nel Cda». Rimpasto dovuto sia ad alcuni avvicendamenti sia alle dimissioni di alcuni componenti, con la successiva cooptazione di nuovi soggetti.
Elena Viotto
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