Sono fuggiti 373 profughi

Sabato 23 Maggio 2015
Nell'ultimo anno sono arrivati in Polesine 600 profughi. Ben 373 di questi si sono allontanati volontariamente. Scappati. I restanti 227 hanno trovato ospitalità nelle strutture ricettive a ciò deputate. È uno dei dati forti che emerge dal discorso pronunciato ieri, nel Salone del grano della Camera di commercio, dal questore Rosario Eugenio Russo, in occasione della 163esima festa della polizia. Importanti anche i numeri relativi ai reati: in aumento i furti in abitazione (+39%), in calo quelli agli esercizi commerciali (-17%) e sulle auto in sosta (-26%). In aumento anche i cosiddetti «furti per crisi», soprattutto di generi alimentari. In drastico calo le rapine, diminuite del 47%. Quanto basta per consentire al capo della polizia in Polesine per sottolineare che, a parte alcune interpretazioni allarmistiche e distorte, non esiste un problema furti o criminalità a Rovigo.
Sul fronte stranieri, in Polesine ce ne sono quasi 16mila. A fare la parte del leone i cinesi, con 4mila presenze, quindi marocchini, albanesi e moldavi.
Infine, alcuni numeri che danno l'idea della mole di lavoro quotidianamente svolta dalla questura e dai commissariati. Negli ultimi 12 mesi sono arrivate al 113, numero di emergenza della polizia, 16.838 chiamate. Sono stati effettuati 3.527 interventi e sono state controllate 19.127 persone e 9.957 veicoli. Sul fronte della prevenzione invece, gli arrestati sono stati 100 e i denunciati 754.
A dare molto lavoro alla polizia è stata anche la modifica della normativa sulla detenzione di armi, con obbligo di nuova certificazione sanitaria. I controlli a oggi hanno consentito di operare 32 denunce a piede libero e il sequestro di 70 armi.
La festa di ieri è stato anche il momento di premiare i poliziotti che si sono distinti in servizio. Gli economi solenni sono andati al dirigente Bruno Zito e a Luisa Romeo. Gli encomi a Cristiano Rolle, Fabrizio De Vito, ancora il dirigente Bruno Zito, Alessandro Coltro, Fabio Ballestriero, Andrea Della Pietra, Antonino Giangrasso, Luca Calonga. Lode a Antonio Di Nunno e Cristiano Rolle.
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