A votare la decadenza di Isi Coppola è stata l'opposizione, Pd e Idv, insieme al Nuovo centrodestra e qualche componente della Lega. Alla fine, infatti, sono stati in 27 a votare per la surroga, con le uscite dall'aula dei consiglieri del Pdl e di altri leghisti. Sotto accusa è anche il Governatore che non licenzia Coppola. «La conferma come assessore è un atto di codardia istituzionale che non tiene conto di quello che sta accadendo e dello scatto etico che in questo momento sarebbe richiesto a chi l'onore e l'onere di governare», afferma il consigliere regionale polesano del Pd Graziano Azzalin. «Mai sono intervenuto nella vicenda - continua - nonostante tocchi da vicino il Polesine e sia andata avanti quattro anni. Non spetta al consiglio aggiungere in aula un altro grado di giudizio. Sono inutili i discorsi di alcuni consiglieri della maggiornaza a difesa di Coppola, dimenticando che le sentenze si rispettano. Il problema non è che Coppola abbia sforato sulle spese elettorali, ma che abbia mentito sull'utilizzo dei soldi. Si è arrivati a dire che alle cene gli invitati si portavano il cibo da casa. Qualche credibilità istituzionale ha chi arriva a dichiarare tali falsità e poi gestisce i soldi pubblici? Fosse stato della Lega, Zaia l'avrebbe cacciata, invce ha le mani legate».
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