Comuni, le regole sui "traslochi"

Martedì 21 Aprile 2015
Comuni, le regole sui "traslochi"
TRIESTE - Subito, prima di subito, mettere in campo il "reddito di soccorso" per i più poveri. E spiegare le riforme ai cittadini sul territorio per sottrarre benzina al fuoco dell'opposizione, passando per un vigoroso altolà sui cambi di Unione comunale.
È l'epilogo di quattro buone ore di serrato (ma non teso) confronto fra Debora Serracchiani, affiancata dall'assessore Gianni Torrenti, e il "suo" Gruppo consiliare del Pd, capitanato da Cristiano Shaurli.
Assopiti i mugugni sullo scollamento fra Giunta e Consiglio, la Debora nazional-regionale ha introdotto un clima collaborativo per portare a casa l'impegno collettivo alle cose decisive: attuare senza troppi temporali la riforma della Sanità e quella delle Unioni comunali, i due pilastri fondamentali, accanto alle misure anticrisi della legge "Rilancimpresa".
«Fare le riforme è un impegno che ci siamo presi, a livello nazionale e regionale. Dunque adesso è il tempo di lavorare, a cominciare dalla Giunta che presiedo e che continuerò a presiedere», afferma la presidente smentendo implicitamente chi la dà in partenza verso il Governo in caso di voto anticipato.
Ma sul campo della vita reale si infittisce ogni giorno la schiera dei senza lavoro e senza redditi diversi, a giugno la Giunta varerà il "reddito di soccorso", con dote di partenza pari a 10 milioni di euro, presumibilmente offrendo fino a un massimo di 6500 euro in un anno alle famiglie che non arrivino nemmeno a questa cifra. In cambio, un vero e proprio patto sociale: la Regione ti aiuta, ma tu accetti di formarti professionalmente e di cogliere le occasioni di lavoro che ti saranno proposte.
Veniamo alla complessa questione delle Unioni: in coerenza con un ordine del giorno a suo tempo votato da tutti i Dem eletti in Consiglio, il Gruppo del Pd ha condiviso con Serracchiani l'intenzione di darsi un parametro oggettivo per accogliere o negare ai singoli Comuni il trasloco dalle Unioni mappate ricalcando i 17 Ambiti socio-assistenziali: è passato l'orientamento a dire sì soltanto a chi possa contare sull'assenso di tutti gli altri Comuni appartenenti all'Unione alla quale non si voglia appartenere e, parimenti, al via libera di tutti i municipi dell'Unione agognata. Nella pratica, potrebbe significare l'approvazione del trasloco di Fiume Veneto e Zoppola dall'Azzanese al Pordenonese, di Sagrado da Gorizia a Monfalcone e di Spilimbergo e San Giorgio della Richinvelda verso il Sanvitese. «L'importante - come sottolineano sia il capogruppo Shaurli che Renzo Liva, ma anche il solitamente non adesivo Mauro Travanut - è che la regola sia uguale per tutti», ossia senza indulgere a margini discrezionali che darebbero la stura a polemiche senza fine. Shaurli non risparmia una frecciata al Centrodestra: «Spiegare la verità ai cittadini, non ricorrere al giudici o promuovere referendum sulla Sanità che costano 3,5 milioni».
Ma per lavorare in presa diretta occorre parlarsi. Quindi Serracchiani si è impegnata: almeno un paio di incontri anche da giornata intera con vari assessori per ciascuna volta. Si pensa a seminari capaci di declinare la volontà politica con la ragion pratica degli effetti.
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