Cercasi manager a buon mercato

Domenica 26 Aprile 2015
Cercasi manager a buon mercato
TRIESTE - In principio una questione di soldi: un nuovo presidente all'Aeroporto di Ronchi con lo stipendio ridotto e affiancato dal vecchio direttore generale? Oppure una figura unica che accorpi deleghe e indennità? O ancora una redistribuzione delle deleghe con lo scopo dichiarato del risparmio?
Le nomine e il futuro. È una pagina tutta da scrivere e per questo l'assemblea è slittata al 27 maggio rispetto alla data originaria del 30 aprile: non sarà un dramma, come assicura l'assessore alle Finanze Francesco Peroni gettando copiosa acqua sul fuoco. Tuttavia la successione di Sergio Dressi alla presidenza dell'Aeroporto Fvg di Ronchi dei Legionari sta diventando un problema oggettivo. E non è una scelta da poco, perché riguarda lo sviluppo dello scalo regionale in una prospettiva di "squadra" con il Veneto e Lubiana rafforzata dal terminal intermodale che si va a realizzare fra le strutture per volare e quelle per viaggiare con il treno.
Caccia infruttuosa. La Giunta regionale - e la presidente Debora Serracchiani in prima battuta - sta cercando la figura adatta al dopo-Dressi, ma vuoi per lo scarso "appeal" dei soldi proposti, vuoi per le oggettive responsabilità di chi debba gestire un aeroporto a fronte di soldi tagliati, finora nessuno ha risposto con il telegramma reso celebre da Garibaldi: obbedisco. Si vuole un manager esperto di aeroporti che rilanci l'immagine dello scalo, ma il talento si paga e il punto di equilibrio con il risparmio diventa difficile.
Deleghe e compensi. Non è soltanto una questione di nomi di fiducia: il quadro appare infatti piuttosto complesso. Innanzitutto se s'intenda ridurre lo stipendio al presidente, occorre però sgravarlo di alcune deleghe: Dressi, oggi come oggi, percepisce 50mila euro quale presidente e altri 40 quale amministratore delegato. Se si tolgono deleghe, vanno attribuite ad altri, magari in seno a un Consiglio d'amministrazione che adesso, per legge regionale, andrà dimagrito da 5 a 3 componenti. Ma le deleghe si pagano in ogni caso, specie che sono delicate. È difficile trovare chi rischi a buon mercato.
Direttore senza scadenza. In tutto questo emerge la figura di una sorta di convitato di pietra di mozartiana memoria: il direttore generale Paolo Stradi. Una vita all'aeroporto di Ronchi, ha percorso l'intero cursus honorum fino alla vetta della direzione generale, che regge sulla scorta di un contratto a tempo indeterminato. Il dettaglio non è affatto secondario: Stradi, con una serie importante di deleghe, ha percepito circa 220mila euro all'anno e soltanto di recente si è autoridotto (a tempo) le indennità complessive a 145mila euro, precisando tuttavia che tale condizione varrà soltanto finché Dressi sarà presidente e dunque, a questo punto, ancora per un mesetto. Poi rivorrà i soldi di prima, a meno che non si negozi una buonuscita che il manager possa considerare adeguata. Si viaggia nell'ordine delle centinaia di migliaia di euro e pertanto tale strada, per Mamma Regione, si presenta piuttosto accidentata.
Una figura unica. Allora che si fa, si pensa a una figura di amministratore unico, come del resto si sta valutando anche per Fvg Strade (altra assemblea slittata parimenti a fine maggio)? Certo, è possibile. Ma occorre mettere le mani sullo statuto della società e "perdere" altro tempo, una manciata di mesi se tutto va bene.
Conti in ripresa. E intanto Dressi, ala destra della vecchia maggioranza regionale di Renzo Tondo, resterebbe sulla tolda a dispetto dei rapporti con l'Amministrazione Serracchiani, che per chiara fama stanno a zero. A Dressi, ormai, al di là degli aspetti per lui divertenti, importerebbe assai poco. Vero è che il 2014 si è chiuso con un "rosso" (colore a lui francamente ostile) da 1,2 milioni, tuttavia i primi mesi della nuova annata paiono prefigurare una svolta felice. Lui, però, ha già la testa sulle elezioni comunali triestine del 2016: è lì - come dice correntemente - che intende dare filo da torcere. Al Centrosinistra come alle armate sparse del Centrodestra.
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