Un consiglio per 4 Comuni primo passo della fusione

Sabato 17 Maggio 2014
Un unico grande Comune composto da Due Carrare, Cartura, Pernumia e San Pietro Viminario? È più che un'ipotesi. Nei giorni scorsi è stato redatto uno studio di fattibilità sulla fusione fra i quattro Municipi. Nello stesso sono stati analizzati costi e benefici del progetto. Il prossimo passo sarà la convocazione dei quattro consigli comunali in seduta comune. «Analizzeremo i risultati contenuti nella relazione - commenta il sindaco di Due Carrare Sergio Vason - Riuniremo i quattro parlamentini dopo le elezioni amministrative del 25 maggio. San Pietro Viminario va al voto, dobbiamo aspettare i tempi tecnici per la costituzione del nuovo consiglio comunale». Due Carrare è Comune capofila. «Gli altri Municipi avranno responsabilità in settori specifici - chiarisce il primo cittadino - Guardo con favore alla possibilità di una fusione. Anche perché la Regione tiene nel cassetto una legge che prevede la cancellazione dei Municipi sotto i 10mila abitanti. Meglio allora farsi trovare pronti ed avere già un progetto condiviso». Il nuovo mega Comune, il cui nome non è ancora stato reso di dominio pubblico, conterebbe oltre 20mila abitanti. Secondo lo studio di fattibilità la fusione «consentirebbe di ridurre gli sforzi necessari alla progettazione e alla diffusione delle tecniche necessarie per lo svolgimento delle attività». E, nel contempo, «si potrebbero conseguire delle economie di scala. Ad esempio, l'acquisto di un software gestionale sarebbe effettuato una sola volta, piuttosto che moltiplicato per ogni Comune». E poi ancora si evidenzia «un maggior livello di attrazione dei fornitori e una diminuzione del grado di dipendenza dei singoli operatori. In pratica, non ci sarebbe più il rischio di interruzione dei servizi in caso di assenza del personale». Tra le criticità rilevate, «la fusione potrebbe portare problemi di relazione tra le comunità costituenti il nuovo soggetto istituzionale e false aspettative nei cittadini». Se l'iter dovesse proseguire saranno proprio gli stessi residenti a decidere - con un referendum - se la fusione andrà fatta oppure no. «Intanto è giusto cominciare a discuterne», conclude il sindaco Vason.

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