Pullman della morte, autista di nuovo al volante: ha riottenuto la patente

Giovedì 18 Dicembre 2014
(L.I.) Lorenzo Ottaviani ha riottenuto la patente. L'autista del pullman della morte ha ripreso a condurre i mezzi di trasporto. È la sconvolgente notizia trapelata nel corso del processo che vede il quarantenne di Ardea (Latina) imputato di omicidio colposo plurimo, lesioni colpose plurime e guida sotto l'effetto di stupefacenti per il tragico incidente del 5 maggio 2012, lungo la bretella che collega la A13 alla A4, in cui morirono cinque persone e altre diciassette rimasero ferite. Ottaviani ha scontato il periodo di sospensione della patente previsto per legge. Poi ne ha ottenuto la restituzione dal Prefetto. Lavora tuttora alle dipendenze della società Fratelli Ottaviani Lorenzo e Fabio Srl anche se con compiti prevalentemente di natura amministrativa. Ottaviani dovrebbe mettere finalmente piede in aula il prossimo 4 marzo, quando è in calendario la sua deposizione. Il suo difensore, l'avvocato Luigi De Rasis, non ha però ancora sciolto le riserve. Ottaviani teme ancora le possibili reazioni dei familiari delle vittime.
Dal processo è uscita nel frattempo la compagnia assicuratrice Unipol-Sai, citata quale responsabile civile. L'avvocato Paolo Garau ha comunicato al giudice Nicoletta Stefanutti l'avvenuta definizione delle pratiche risarcitorie. Unipol-Sai ha messo a disposizione dei parenti delle vittime l'intero massimale della polizza assicurativa, ovvero tre milioni di euro, oltre a 300mila euro per le spese legali. Un milione e settecentomila euro è stato suddiviso tra i familiari delle cinque persone decedute, mentre la quota restante è stata distribuita tra i diciassette feriti. Il risarcimento copre il 55% della cifra spettante alle parti civili in base alle tabelle di legge. Ecco perchè sono state mantenute le costituzioni nei confronti di Ottaviani e della società proprietaria del mezzo. Anche l'autista e la Srl dovrebbero contribuire al risarcimento.

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