Professoressa del Marchesi offendeva e picchiava i ragazzi

Sabato 10 Ottobre 2015
Insulti da osteria malfamata. Gestacci e spintoni. E quando perdeva ancor di più il controllo della sua personalità, la professoressa scagliava libri e registri contro alcuni studenti. Il tutto sarebbe durato un intero anno scolastico. Non sono metodi d'insegnamento, ma il delirio di una docente che non doveva essere nella cattedra in un liceo. E adesso è veramente nei guai una professoressa che fino allo scorso anno insegnava all'Istituto di Istruzione Superiore Marchesi di Padova. Il pubblico ministero Roberto Piccione ha concluso l'inchiesta e chiede il rinvio a giudizio dell'insegnante. L'accusa è di abuso continuato di mezzi di comunicazione o di disciplina.
I fatti che vengono contestati alla docente sarebbero accaduti nell'anno scolastico 2013 - 2014, in una prima classe superiore con ragazzi che avevano appena quattordici anni.
Non si può riportare nel giornale gli insulti e le frasi con le offese che sono contenute nel capo d'imputazione redatto dal pubblico ministero. Sono cose che fanno accapponare la pelle. Nemmeno nei bordelli malfamati, durante i regimi passati, nessuno avrebbe avuto il coraggio di dire certe cose. Ma i ragazzi dicono che la professoressa si spingeva oltre. Colorava gli insulti con parole che una ragazza o un ragazzo di quattordici anni fa fatica anche a tradurre. E poi avrebbe predetto pure il futuro di una ragazzina, dicendo cosa avrebbe dato in cambio per ottenere quello che voleva. Quando l'insulto andava oltre le righe da bassifondi dava del "lei" alla studentessa e allo studente al quale era rivolto. E mentre lo pronunciava alzava anche il dito medio della mano destra per marcare il suo disprezzo nei confronti dei ragazzi che aveva il compito di educare.
Nel capo d'imputazione si afferma che, oltre agli insulti, la docente spintonava gli allievi, li colpiva e li faceva oggetto di lanci di libri o di registri. Tutto per offendere gravemente la loro dignità, con il pericolo di una malattia nel corpo e nella mente degli studenti di prima classe.
Queste cose sarebbero continuate un intero anno scolastico, con la docente in cattedra che puniva selvaggiamente, e non con il voto, chi non riteneva all'altezza dei suoi insegnamenti.
Il vaso è diventato colmo quando uno dei ragazzi confessò ai genitori gli insulti della professoressa. La cosa venne confermata da altri compagni di scuola, anche loro vittime degli abusi dell'insegnante. Ma le offese erano note all'intera classe, perchè tutto avveniva alla luce del sole. L'abuso d'insegnamento finì sul tavolo della preside del Marchesi, e poi diritto in Procura.
Adesso la professoressa, che non farebbe più parte del corpo di insegnanti dell'Istituto di Istruzione Superiore, si troverà imputata in un'aula di Tribunale. E i suoi ex allievi saranno chiamati a testimoniare davanti al giudice monocratico. Non soltanto quelli che offendeva alzando il dito medio della mano, ma anche gli altri ragazzi. Vedrà passare davanti al giudice l'intera sua ex prima classe del liceo.

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