(M.G.) A Padova l'8 giugno Massimo Bitonci diventa sindaco con un programma preciso: fare un ospedale nuovo su quello vecchio perché giudica Padova ovest un sito non adeguato (espropri, rischio idraulico, infrastrutturazione costosa). Bitonci presenta a metà luglio un progetto. La Regione il 28 luglio al Tavolo di coordinamento fra gli enti dichiara decaduto l'Accordo di programma e sospende l'esame su Padova ovest. Il progetto Bitonci prevede un costo inferiore ma tempi più lunghi. Nella riunione del 28 luglio l'Università glielo boccia. Spazi stretti, vincoli archeologici, cantieri impossibili. Zaia offre una soluzione: due ospedali, quello per la ricerca in un secondo sito e quello per i padovani nel sito attuale, spostando l'ospedale S. Antonio. Allora il sindaco l'8 ottobre si gioca la carta dell'area di via Corrado a 600 metri da via Giustiniani. La struttura funzionerebbe in abbinata con l'ospedale attuale. L'Università la considera infelice per vincoli archeologici e spazi stretti (175mila metri quadrati). Nella riunione del 3 novembre il sindaco però presenta l'ultima carta, l'ospedale nuovo a S. Lazzaro. Ci vuole tempo per esaminarla e per questo Zaia nomina una commissione di tecnici.
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