Pediatra finisce nei guai: licenziato e a giudizio

Venerdì 29 Maggio 2015
Gli è stato revocato il contratto di lavoro con l'ospedale di Feltre e ora dovrà pure affrontare un processo per rifiuto e omissione d'atti d'ufficio. Bruno Granati, 64 anni, nato a Treviso ma residente a Padova, all'epoca dei fatti medico alla Pediatria dell'ospedale di Feltre, dovrà comparire in aula il 10 febbraio prossimo per rispondere di un'episodio di presunta malasanità accaduto il 4 dicembre del 2014 quando si trovò di fronte ad una bimba di soli 17 mesi che gli era stata "girata" dal Pronto soccorso perché stava male e continuava a piangere. Solo due giorni dopo si scoprì che aveva un braccio rotto.
Il medico, secondo l'accusa, si sarebbe rifiutato di visitarla. Ieri, invece, Granati, sentito dal giudice Vincenzo Sgubbi nel corso dell'udienza preliminare a suo carico, ha negato la circostanza affermando di averla visitata e di non aver riscontrato alcunché. Del resto la piccola non poteva parlare e riferire dove avesse male. Avrebbe aggiunto inoltre che, in ogni caso, non era sua compito visitarla, bensì del pronto soccorso dove la piccola paziente era arrivata. Ma sono solo passaggi che dovranno essere chiariti e valutati nel corso del dibattimento in aula, attraverso l'audizione delle parti e degli eventuali testi.
Solo il 6 dicembre, ad nuova visita, si scoprì che la piccola aveva un braccio rotto. Furono i genitori ad accorgersi che qualcosa non andava nella sua mano, perché non riusciva ad afferrare gli oggetti. Se ne accorsero mentre la piccola stava giocando con il fratellino, scoprendo che la sua mano non riusciva a muoversi. Venne così riportata all'ospedale dove si fece la diagnosi e quindi la steccatura.

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