Nigeriano senza certificato, scatta l'ordinanza del sindaco

Venerdì 24 Ottobre 2014
Applicata per la prima volta in città l'ordinanza anti-Ebola firmata dal sindaco Massimo Bitonci il 17 ottobre scorso. Il provvedimento è stato preso nei confronti di un nigeriano clandestino. L'uomo è stato trovato all'interno di un negozio gestito da un connazionale in via Buonarroti all'Arcella durante un controllo compiuto da polizia municipale e Forestale. Il nigeriano è stato accompagnato al comando di via Liberi dove è stato identificato e fotosegnalato. All'uomo è stata quindi notificata l'ordinanza del sindaco: avrà tre giorni per sottoporsi agli esami medici negli ambulatori dell'Ulss. In caso di rifiuto o di mancate visite verrà segnalato alle forze dell'ordine, alla Prefettura e alla stessa Ulss. Gli agenti hanno identificato anche nove clienti presenti nel negozio che è stato passato al setaccio rilevando diverse irregolarità che sono costate al titolare sanzioni per un ammontare di 4.198 euro. Nel negozio erano infatti esposte 80 confezioni di prodotti alimentari di vario tipo, 2 chilogrammi di spezie e 85 di riso tutte prive di etichette, ossia senza denominazione, origine e modalità di utilizzo in lingua italiana. I prodotti alimentari erano anche privi dei dati relativi al produttore e all'importatore della Comunità Europea. Sono stati controllati anche i congelatori della rivendita di alimentari: trovati 30 chili di carne senza alcuna indicazione su origine animale e provenienza. Gli agenti hanno quindi chiesto al titolare di poter verificare le fatture relative alla carne ma la risposta è negativa. Un aspetto questo sul quale stanno indagando gli uomini della Forestale. Infrazioni che sono costate al nigeriano una multa di 3.166 euro ai quali si aggiunge la sanzione di 1.032 euro comminata in quanto all'interno del negozio di alimentari un paio di clienti stavano consumando delle bevande. Controlli anche nell'adiacente negozio di pizza per asporto e kebab gestito da egiziani. Gli agenti hanno controllato le condizioni igienico sanitarie del locale e gli ingredienti utilizzati per confezionare pizze e panini trovando alcune irregolarità che hanno fatto scattare la diffida amministrativa che impone ai titolari di regolarizzare la situazione.

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