L'ente Seminario sa bene che la gestione e la custodia dell'ex seminario di Tencarola spettano alla proprietà e d'ora in poi vieta a chiunque, e anche all'amministrazione comunale di Selvazzano, di accedere all'area abbandonata senza il consenso della proprietà. Una decisione che non ha lasciato soddisfatta l'amministrazione comunale che chiaramente ha letto una diffida ad entrare nell'area, non potendo così verificare di persona non solo la sicurezza dell'edificio abbandonato, ma anche l'adempimento delle ordinanze. Concetti chiariti nella lettera giunta in municipio e firmata dal rettore dell'Ente Seminario don Giampaolo Dianin. Dove oltre ad elencare quali sono le azioni già in atto e in programma per garantire un migliore presidio dell'area, la Curia di Padova mette anche dei punti fermi. Nella lettera la proprietà da un lato elenca le attività organizzate a questo scopo, ribadendo la sua disponibilità a partecipare alle ulteriori riunioni del tavolo della sicurezza, e dall'altro ribadisce che la cura dell'area spetta al Seminario che ha la facoltà e non l'obbligo di adottare misure di sicurezza. E allora per migliorare il presidio dell'ex seminario la proprietà ha organizzato la pulizia dell'area abbandonata nelle ore diurne con ditte e volontari, durante la notte saranno attivate ispezione dalle 18 alle 8 ad intervalli da ditte di sorveglianza incaricate, verrà ripristinata la recinzione esistente nei punti che sono manomessi o tagliati, e lo stesso per le chiusure agli accessi dello stabile che sono stati forzati. «Dispiace constatare che sia il rettore Dianin a relazionare in prima persona relativamente ai lavori del tavolo che si è tenuto il 16 giugno dove non era presente», ha commentato il vicesindaco Bruno Saponaro. «La parte pubblica c'era tutta mentre l'ente Seminario, assente nella prima convocazione, a questo tavolo era rappresentato da tre avvocati e dall'economo. E amareggia il suo scritto. In quella seduta il sindaco Soranzo ha sottolineato per ben tre volte che il tavolo è stato voluto dal consiglio comunale, e che la sua funzione in quell'occasione era di notaio del tavolo. Il tavolo voleva conoscere il nome delle ditte o dei volontari incaricati di effettuare questa sorveglianza diurna. Se saranno provvisti di un tesserino o in quale altro modo potranno essere riconosciuti. Ma anche in questa lettera non viene comunicato. Si parla di generiche ditte e volontari. E poi chiara è la diffida nei confronti dell'amministrazione comunale ad entrare nell'area per effettuare controlli».
Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".