L'assessore regionale Conte: «Lo stato aiuta loro e non noi»

Sabato 26 Luglio 2014
«Prima pensiamo ai nostri cittadini in difficoltà economica, poi ai profughi». Ieri mattina l'assessore regionale Maurizio Conte ha visitato il centro di accoglienza di Battaglia. Con lui anche il sindaco della cittadina termale Massimo Momolo, il consigliere comunale della Lega Nord Alfredo Bedin e gli operatori della cooperativa Ecofficina (gestisce l'appartamento in viale Roma 28 dove sono ospitati i migranti). Presente pure una pattuglia dei carabinieri della locale stazione.
«Il Veneto sta attraversando un forte periodo di crisi - ha detto lo stesso Conte - I sindaci non sanno più che risposte dare ai cittadini meno abbienti. Ci sono padri di famiglia disperati perché non sanno più come arrivare alla fine del mese. Poi però lo Stato garantisce accoglienza e fondi ai profughi che sbarcano sulle nostre coste. Avanti di questo passo si potrebbero verificare delle situazioni di conflittualità sociale».
L'assessore regionale ha poi auspicato un maggiore coinvolgimento dei sindaci da parte della Prefettura. A quel punto è intervenuto il primo cittadino di Battaglia. «Ricopro questa carica da appena due mesi - ha dichiarato - La cosa più triste è non poter aiutare i residenti che hanno perso il posto di lavoro o che sono in cassa integrazione. Per quanto riguarda eventuali tensioni sociali non credo siano possibili in questo contesto. Dai dati in nostro possesso la permanenza media dei profughi è di tre giorni; quasi sempre ripartono dall'Italia alla volta del Nord Europa per ricongiungersi con i propri famigliari».
«L'importante è che si ricongiungano con chi ha già un posto di lavoro - la replica di Conte - Non vorremmo che altrimenti entrassero nel giro della criminalità». Il consigliere Bedin ha usato parole di fuoco: «L'arrivo di questi stranieri è quasi una violenza per la nostra comunità. Chi sono? Da dove vengono? Di solito giungono a Battaglia nel cuore della notte per evitare problemi di ordine pubblico. I cittadini esigono maggiori informazioni al riguardo». Da parte sua Gaetano Battocchio, uno dei responsabili della cooperativa Ecofficina, ha rassicurato i politici presenti. «Qui sono ospitati solo donne e bambini - ha spiegato - Non c'è alcun rischio in termini sanitari, sono in possesso di un certificato medico di idoneità. A questo proposito vengono effettuate apposite visite appena sbarcati in Sicilia. Dallo scorso 8 maggio sono arrivati 99 profughi a Battaglia. Ora ce ne sono otto nella struttura. Gli altri hanno proseguito il loro viaggio verso altre destinazioni».

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