In 1.300 sul web: «Adesso vogliamo la verità»

Venerdì 22 Maggio 2015
(F.Capp) «Ma cosa vi aspettate da una società dove i genitori minacciano di azioni legali i professori se si permettono di scrivere note disciplinari?». È uno dei tantissimi commenti postati da internauti sulla pagina Facebook aperta dagli amici di Domenico all'indomani della sua tragica fine. Ormai sono milletrecento i "mi piace" postati all'indirizzo dello sfortunato diciannovenne. Sul web è un susseguirsi di osservazioni sulla crudeltà di certe goliatdate, la responsabilità di chi conosce la verità e ciononostante tace, ipotesi su quella maledetta notte. Tra i molti che scrivono le loro riflessioni, insieme alle condoglianze per Antonia e Bruno Maurantonio, i genitori di Domenico, spicca la testimonianza di una donna romana, anche lei madre, che duce di essere stata ospite di una stanza dello stesso albergo proprio nella notte tra sabato e domenica e proprio al quinto piano. La turista dice di non aver sentito nulla di strano, quindi né rumori né schiamazzi. E di aver capito che era successo qualcosa di brutto solo al mattino, quando ha visto la polizia. «Chiedo giustizia per te Domenico - scrive la donna, tale Mary Lau - e per i tuoi genitori»

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