Serviva un atto formale da parte di tutti gli enti coinvolti nell'Accordo di programma, per far ripartire l'iter del nuovo ospedale senza problemni giudirici. Lo avevano deciso nella riunione del 29 ottobre scorso a Venezia gli enti sottoscrittori, Regione, Comune, Provincia, Università, Azienda ospedaliera e Iov. Così proprio l'Azienda ospedaliera indicata da Zaia come stazione appaltante ha avuto il compito di produrre una relazione finale sulle aree in gioco, acquisendo i pareri documentati di tutti gli attori in campo.
La manovra ha anche lo scopo di "sciogliere" gli enti pubblici dal vincolo del sito di Padova ovest che già era stato ritenuto inidoneo da una Commissione tecnica formata da esperti di tutti i sottoscrittori e che si era pronunciata il 25 febbraio scorso per mantenere in vita soltanto due aree, S.Lazzaro a Padova est e l'aeroporto. Ma dal momento che su Padova ovest esiste una proposta redatta da "Finanza e Progetti", che aveva riposto a una richiesta proprio della Regione, è evidente che le implicazioni giuridiche necessarie alla "liberazione" dai vincoli di quella scelta devono essere messe nero su bianco.
Èd è quello che ha fatto ieri la Giunta. Ha preso atto del verbale della Commissione tecnica del 25 febbraio e ha elencato i motivi per cui con una delibera del 27 ottobre ha proposto la localizzazione di Padova est. Decisione che parte proprio da problemi di natura idrogeologica dell'area di Padova ovest evidenziati, si legge nella delibera, sia dallo studio di compatibilità idraulica elaborato dell'ingegner Giuliano Zen ed allegato al Piano di assetto del territorio che dal Piano comunale di Protezione civile che aveva rilevato "problemi di ristagno idraulico conseguenti a fenomeni meteorici per problemi relativi alla difficoltà di drenaggio delle acque". Inoltre la stessa Regione, Direzione Difesa Suolo nel settenbre 2013 aveva rilevato come la zona prescelta "ricade in un'area caratterizzata da elevata pericolosità idraulica".
La manovra ha anche lo scopo di "sciogliere" gli enti pubblici dal vincolo del sito di Padova ovest che già era stato ritenuto inidoneo da una Commissione tecnica formata da esperti di tutti i sottoscrittori e che si era pronunciata il 25 febbraio scorso per mantenere in vita soltanto due aree, S.Lazzaro a Padova est e l'aeroporto. Ma dal momento che su Padova ovest esiste una proposta redatta da "Finanza e Progetti", che aveva riposto a una richiesta proprio della Regione, è evidente che le implicazioni giuridiche necessarie alla "liberazione" dai vincoli di quella scelta devono essere messe nero su bianco.
Èd è quello che ha fatto ieri la Giunta. Ha preso atto del verbale della Commissione tecnica del 25 febbraio e ha elencato i motivi per cui con una delibera del 27 ottobre ha proposto la localizzazione di Padova est. Decisione che parte proprio da problemi di natura idrogeologica dell'area di Padova ovest evidenziati, si legge nella delibera, sia dallo studio di compatibilità idraulica elaborato dell'ingegner Giuliano Zen ed allegato al Piano di assetto del territorio che dal Piano comunale di Protezione civile che aveva rilevato "problemi di ristagno idraulico conseguenti a fenomeni meteorici per problemi relativi alla difficoltà di drenaggio delle acque". Inoltre la stessa Regione, Direzione Difesa Suolo nel settenbre 2013 aveva rilevato come la zona prescelta "ricade in un'area caratterizzata da elevata pericolosità idraulica".
