Griggio, il "re" della truffa, ancora alla sbarra

Giovedì 3 Settembre 2015
Griggio, il "re" della truffa, ancora alla sbarra
(M.A.) Ancora un processo per il "re" della truffa Mattia Griggio. Rinviato a giudizio, il prossimo otto aprile dovrà comparire davanti al giudice. Nel 2011, secondo l'accusa fingendosi un promotore finanziaria, ha avvicinato un'anziana all'epoca dei fatti di 90 anni residente a Milano. Alla donna aveva promesso di investire il suo denaro in una serie di operazioni molto vantaggiose. Le aveva anche dato, così da essere contattato in ogni momento, un numero fisso di una agenzia di Padova. Nell'arco di due anni Griggio è riuscito a farsi consegnare sei assegni per un totale di 175mila euro. Tutto denaro che ha depositato in un suo conto corrente aperto in un istituto di credito di Padova. Le indagini sono condotte dal pubblico ministero Sergio Dini e ancora una volta Griggio è accusato di truffa nei confronti dell'anziana milanese. La donna non ha mai visto fruttare quei soldi e soprattutto Griggio non li ha mai restituiti. Si è volatilizzato nel nulla facendo perdere le proprie tracce. Lo scorso 20 luglio Griggio è stato condannato a sei mesi di reclusione con la sospensione condizionale della pena. I fatti riguardavano quando l'imputato era agente Multifin per conto della società Quintogest. A lui si era rivolta una donna che era venuta a conoscenza della possibilità di prestiti concessi a manica larga. La donna cercava un prestito di 10mila euro che Griggio le aveva promesso. Lei gli gli aveva fornito tutti i suoi dati. Secondo l'accusa Griggio avrebbe falsificato la firma della donna. Alla fine lei avrebbe incassato mille e 24 euro. Tra le tante truffe Griggio dovrà affrontarne una anche ai danni di una colombiana con la quale aveva un rapporto sentimentale. Con il suo nome aveva creato una partita Iva, all'insaputa della straniera, e a San Giorgio in Bosco aveva aperto un ristorante. La colombiana appena si era accorta di essere stata raggirata da Griggio lo aveva denunciato. Mattia Griggio da aprile ha una misura restrittiva. Per i prossimi tre anni non dovrebbe allontanarsi dal comune di Padova.

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