Bufera sul numero legale: scambio di accuse e denunce

Mercoledì 1 Ottobre 2014
(Al.Rod.) «Marcato è un gradasso leghista che pretende di imporre regole ai consiglieri comunali senza aver mai abitato un giorno a Padova. Un cialtrone arrogante che ha calpestato il regolamento». Così parlò il capogruppo del Partito democratico Umberto Zampieri. Dopo l'Avventino di lunedì notte, il centrosinistra alza la posta: «Faremo ricorso al Tar. La delibera sul nuovo regolamento di Polizia urbana è stata approvato in un contesto di assoluta illegalità - va all'attacco l'ex assessore ai Tributi -. Quando il presidente del consiglio ha terminato l'appello dopo la sospensione dei lavori in consiglio comunale, in aula mancavano due consiglieri per raggiungere il numero legale, ragion per cui le votazioni successive non possono ritenersi valide». «Non solo - rincara la dose l'esponente democratico - quando abbiamo chiesto a Marcato di mostraci l'esito dell'appello, si è rifiutato di fornirci i numeri, una circostanza che potrebbe configurare il reato di omissione di atti d'ufficio. Per questo stiamo valutando anche l'ipotesi di presentare un esposto il procura anche su questo». All'attacco anche il suo compagno di partito Andrea Micalizzi: «Marcato è stato una grande delusione. Noi lo avevamo anche votato, ma non si sta rivelando all'altezza della situazione. È successo con le commissioni consiliari, quando ha recepito solamente le indicazioni del sindaco ed è accaduto l'altra sera. Purtroppo anche il nuovo segretario generale non ha assunto un ruolo super partes e questo ci dispiace molto». «Mette poi molta tristezza il fatto - spiega il capogruppo della civica di Rossi Jacopo Silva - che tutto questo pasticcio sia nato dal fatto che i consiglieri di maggioranza, abbiano bloccato tutto per andare a mangiarsi un panino al bar». «Ancora una volta - commenta infine il capogruppo di Padova 2020 Francesco Fiore - abbiamo avuto la conferma che la maggioranza non esiste. Esiste solamente Bitonci che comanda assessori, consiglieri e presidente del consiglio».
Il primo cittadino respinge però al mittente le polemiche. «L'altra sera in consiglio comunale in 7 ore abbiamo approvato quello che la sinistra non ha saputo fare in vent'anni - ribatte Bitonci - Tra il Regolamento e le nuove disposizioni sulle case popolari, abbiamo realizzato quasi il 50% del nostro programma. Capisco che alla sinistra questo possa dare fastidio, ma noi andiamo avanti per la nostra strada». Quanto all'annunciato ricorso al Tar il sindaco non sembra preoccupato: «A chiederci la sospensione dei lavori è stato il centrosinistra. Quanto alle presenze, valgono le tessere elettroniche che erano tutte al loro posto, quindi noi andiamo avanti senza pensieri». L'ultima stoccata il primo cittadino la riserva ai no global che lunedì sera hanno manifestato per le vie del centro: «Hanno tutto il diritto di manifestare, ma non erano più di 200. Se devo dirla tutta, hanno lasciato la piazza in condizioni indecenti, una vera fogna, che vergogna». A fianco del sindaco si schiera il capogruppo di Forza Italia Manuel Bianzale: «Ad impedire lo svolgimento dei lavori del consiglio sono stati i consiglieri di minoranza che hanno impedito a Marcato di terminare l'appello. Valuteremo se ci sono gli estremi per eventuali azioni legali».

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