«Troppo viavai, ci siamo insospettiti»

Sabato 5 Settembre 2015
L'edificio di via Tartaglia al civico 5 è ben conosciuto nel quartiere Cave. È un grande condominio con 52 miniappartamenti dove in prevalenza risiedono cittadini stranieri, e i controlli delle forze dell'ordine non sono inusuali anche se, da qualche tempo, la situazione sembrava migliorata.
«Era da un po' di tempo che stando sul terrazzino vedevo tante auto arrivare qui davanti, soprattutto di sera - racconta un'anziana - Il condominio è un piccolo rientro di via Tartaglia, era molto strano tutto questo traffico in una specie di piazzetta. Vedevo anche diverse persone entrare a piedi, sempre uomini, e ho sospettato che fosse tornato qualche traffico ma non sapevo delle prostitute».
Il condominio infatti chiude il vicoletto dove si affacciano solo altri due condomini, case di sei appartamenti ciascuno abitate da famiglie che avevano notato strani movimenti tutti riferiti al civico 5, anche in passato al centro di proteste per schiamazzi e, soprattutto, problemi legati allo spaccio. Un altro residente apre appena una fessura del portoncino del suo appartamento. «Non voglio problemi - esordisce - certo che essendo proprio nella porta accanto vedevo un gran viavai di persone. Certo non sto a controllare chi entra ed esce, inoltre io lavoro con i turni e quindi spesso non ci sono ma, dall'appartamento, si sentivano rumori eloquenti». Sullo stesso pianerottolo vive un'altra donna anziana che senza togliere la catena alla porta la socchiude e sussurra: «Io non so nulla, non voglio guai, certo che la polizia veniva spesso qui: abitavano persone di tutti i tipi, anche spacciatori, e ci sono passate anche tante prostitute ma di queste non so e non voglio sapere nulla». Un copione che si ripete suonando i campanelli che riportano i pochi cognomi italiani presenti. «Io non so nulla di preciso, gli appartamenti sono 52 e gente ne passa tanta a tutte le ore - spiega una donna - Non sapevo nemmeno che al piano di sopra abitasse una cinese, certo di sera c'era più traffico e qualcosa si poteva immaginare».

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