«Picchiato e rapinato in piazza Duomo»

Lunedì 30 Marzo 2015
«Ho resistito ai colpi. Voleva scaraventarmi a terra. Mi ha afferrato gambe e braccia. Sono riuscito a divincolarmi, a fuggire e a raggiungere la mia compagnia. Per fortuna, perchè il complice di quell'individuo aveva probabilmente un coltello in tasca».
Brutta esperienza per Matteo Visentin, 22 anni, di Padova, studente lavoratore. L'altra notte in piazza Duomo è stato rapinato da due stranieri. Gli hanno portato via il portafoglio con 70 euro e tutti i documenti. «Una settimana di stipendio - commenta lui che svolge lavori occasionali quando le lezioni alle superiori glielo permettono -. Non sono stato sopraffatto dalla colluttazione, ma non ho voluto reagire violentemente perchè avevo intuito che uno dei due era armato di coltello».
È l'una. Matteo, in giro con gli amici, si stacca dal gruppo per una telefonata al cellulare. Imbocca via Arco Vallaresso, quando gli si avvicinano i due, forse nordafricani. «Parlavano un cattivo italiano, ma si facevano capire - seguita-. Volevano un sigaretta, questo il pretesto. Ma io non fumo, non potevo accontentarli. Uno si è fatto da parte, teneva una mano in tasca, forse per nascondere il coltello. L'altro ha cominciato a spintonarmi per farmi cadere, poi mi ha afferrato braccia e gambe. Non sono un tipo fragile, faccio ciclismo, e sono riuscito a liberarmi e a scappare via. Se avessi risposto con violenza- ripete - forse quell'altro avrebbe sfoderato il coltello. E sarebbe finita male».
Quando ritrova la compagnia poco metri più in là, Matteo si accorge di non avere più il portafoglio. «Ma non sono rimasto ferito, per fortuna. Credo che quei due, mai visti primi, venissero da un'altra città. Stessa sorte per un altro ragazzo, che poco più tardi, in centro, mi ha raccontato di essere stato aggredito da due stranieri e rapinato. Molto probabilmente erano gli stessi che mi avevano bloccato prima».

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