Legame sempre più stretto tra l'Ente Parco e il Cile

Martedì 22 Settembre 2015
MILANO - Con un convegno di livello internazionale, domenica scorsa nel padiglione del Cile all'Expo è stato presentato il Centro subantartico Capo Horn e il suo Programma di conservazione bioculturale subantartica. Aperto con i saluti dell'ambasciatore del Cile Fernando Ayala Gonzales e di Mattia Feltrin, componente del direttivo Ente Parco Dolomiti Bellunesi, il convegno ha trattato con il contributo di docenti di livello internazionale i temi della biodiversità e della sua conservazione, declinata in tutte le sue articolazioni, comprese quelle dell'etica e della letteratura.
Tra i relatori del convegno Antonio Andrich, direttore dell'Ente Parco Dolomiti Bellunesi, con un apprezzato intervento sul tema della nuova frontiera del turismo di montagna, l'ecoturismo. Il Programma presentato all'Expo è strettamente legato al Parco etnobotanico di Omora, situato nell'estremo Sud del Cile in Patagnia-Capo Horn, che da una decina d'anni collabora con il Parco delle Dolomiti Bellunesi grazie all'iniziativa dell'allora assessore regionale Oscar De Bona che portò al loro gemellaggio con il presidente Guido De Zordo. Il merito della continuazione e successo di questa collaborazione va oggi in gran parte al Console onorario del Cile a Vicenza, Aldo Rozzi Marin, del Centro Pigafetta-Centro subantartico Capo Horn, e al fratello Riccardo Rozzi Marin, docente universitario in diversi atenei tra cui l'Università del Nord Texas e direttore del Programma di conservazione bioculturale subantartica, nonché direttore del Parco etnobotanico di Omora.
Loredana Pra Baldi

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