Sfruttavano gli studenti delle scuole
alberghiere negli hotel: denunciati

Venerdì 21 Novembre 2014
Sfruttavano gli studenti delle scuole alberghiere negli hotel: denunciati
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BASSANO - Oltre 2.700 studenti, alcuni minorenni, di scuole alberghiere sono stati irregolarmente impiegati in alberghi e ristoranti, sfruttando la formula dell'alternanza scuola-lavoro prevista dai programmi di studi, da due società fittiziamente residenti all'estero, con una evasione fiscale per un milione di euro.

È quanto emerso da una indagine su scala nazionale della Guardia di Finanza di Bassano del Grappa che ha denunciato quattro persone per somministrazione fraudolenta di manodopera e altre due per frode fiscale.

Le due società - con residenza fittizia a San Marino e in Svizzera, i cui titolari sono residenti nel bassanese, avrebbero violato le normative vigenti (che prevedono un rapporto diretto tra scuole e strutture di ristorazione e alberghiere), interponendosi illecitamente tra gli stessi istituti scolastici di Sicilia, Calabria, Puglia, Campania e Lazio, e ristoranti e alberghi di Trentino A.A., Veneto, Puglia, Sicilia, Umbria, Abruzzo, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Sardegna. I finanzieri - unitamente alla Direzione Territoriale del Lavoro di Vicenza, sotto il coordinamento della magistratura berica - hanno accertato un'evasione di un milione di euro e di altri 200 mila all'iva.

Per la somministrazione fraudolenta di manodopera è prevista la sanzione pari a 70 euro per giorno d'impiego per studente e, considerato che ciascun studente è stato impiegato in media per quindici giorni, la sanzione potrà arrivare sino ad un massimo di 2,6 milioni. Gli indagati, su richiesta dei ristoratori e albergatori, facevano sottoscrivere agli studenti una «lettera di incarico», con la quale veniva definito l'impiego, per un periodo determinato, di un numero di studenti occorrenti alle strutture di ristorazione e alberghiere, al costo di 60 euro per studente a settimana lavorativa. Per i finanzieri si sarebbe così consentito ai ristoratori e albergatori di impiegare per le proprie necessità (soprattutto nei periodi di maggiore concentrazione di cerimonie) una forza lavoro a basso costo, senza oneri contributivi, con la conseguente illecita concorrenza a danno degli altri operatori del settore.
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