Michelle "rapita" dal Ponte dei Sospiri
e fa un selfie con Brugnaro

Venerdì 19 Giugno 2015
SELFIE CON BRUGNARO E LA MOGLIE STEFANIA (A SIN.)
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VENEZIA - La first lady americana Michelle Obama è arrivata alle 19 in laguna a Palazzo Ducale, simbolo dogale della Serenissima di Venezia. Il motoscafo con la moglie del presidente Usa Barack Obama ha attraversato il Ponte della Paglia e poi quello dei Sospiri prima di attraccare alla Porta d'acqua di Palazzo Ducale sotto il Ponte della Canonica.

Seguendo il programma, Michelle Obama ha visitato Palazzo Ducale e poi la Basilica di San Marco passando attraverso la neo-restaurata Cappella dei Doghi che collega i due edifici.

Un grande assembramento di turisti e curiosi ha atteso per tutto il pomeriggio l'arrivo della first lady. Per ragioni di sicurezza sono stati fatti completamente sgomberare tutti i ponti interessati dal suo passaggio.

Ha varcato anche il Ponte dei Sospiri ed è rimasta incuriosita, ma allo stesso tempo colpita, da quello stretto passaggio che, ai tempi della Serenissima, segnava definitivamente il destino di un condannato. È stato un momento certo particolare della lunga visita compiuta nel tardo pomeriggio da Michelle Obama alle «fabbriche» storiche di piazza San Marco: la Basilica prima e Palazzo Ducale poi.

Michelle, accompagnata dalla madre e dalle due figlie, con un camiciotto nero, pantaloni bianchi e sandali, ha visitato nel dettaglio la Basilica accompagnata da alcuni prelati che le hanno indicato i luoghi principali dell'edificio di culto, ma anche quelli più curiosi. A cominciare dalla Pala d'Oro custodita nell'apposita cripta. Poi si è spostata nell'attiguo Palazzo Ducale, visitando oltre che gli spazi delle prigioni - da quelle a pelo d'acqua fino ai cosiddetti 'piombi', il sottotetto che diventava rovente con il sole - i luoghi dell'antico potere veneziano: la Sala del Maggior Consiglio, le stanze attigue del Consiglio dei Dieci, le stanze del doge e l'armeria.

Spiegazioni, con dovizia di dettagli, per ogni luogo da parte dei vertici della direzione dei Civici Musei di Venezia. Conclusa la visita è salita su un motoscafo e con una scorta numerosissima la first lady si è ritirata in albergo, all'Hilton. Domani, secondo giorno di visita privata nella città lagunare con visite alla Biennale.

Nel pomeriggio Michelle aveva mostrato di essere vicina al marito Barack, all'America che piange per la strage di Charleston. Le prime parole in terra veneta, nella tappa pomeridiana per incontrare le famiglie dei militari americani della Guarnigione U.S. Army di Vicenza, sono suonate infatti come un monito, come un mai più stragi. «Parlando con mio marito sappiano che essere vicino alle famiglie colpite da tragedie come quella di Charleston - ha detto - non è sufficiente. Ci auguriamo e facciamo di tutto perché tragedie simili non avvengano più».

Un momento particolarmente toccante, un segno di profonda sintonia con il consorte - gli ha rivolto anche un augurio per la festa del papà di domenica prossima -, all'interno di una giornata molto intensa, anche all'insegna della cultura.

Michelle Obama, vestita con un chemisier rosso, era atterrata all'aeroporto 'Marco Polo' di Tessera (Venezia) poco dopo mezzogiorno. Il tempo di uno saluto con il presidente del Veneto Luca Zaia, con il neo sindaco Luigi Brugnaro - al suo primo appuntamento da primo cittadino e che ha colto l'occasione per parlare di un interesse comune, il basket -, con il prefetto Domenico Cuttaia; poi, è salita in auto diretta alla città del Palladio.

«Sono felice di essere qui» ha detto, in quella che Zaia nel breve colloquio ha definito la città più bella del mondo ricevendo un assenso dalla first lady. A Vicenza, davanti a una delegazione delle circa 4.000 persone della comunità americana, ha rivolto parole di ringraziamento ai militari e alle loro famiglie. «Il servizio che le famiglie come le vostre svolgono per il Paese - ha rilevato - va difeso e quando non sarò più la first lady vi assicuro che lavorerò per supportarvi come faccio ora».

Momenti di convivialità quando ha distribuito gelati, assieme alle figlie, ai tanti bimbi presenti - con il gesto di saluto del 'batti cinque' - e di emozione e sorpresa quando la first lady ha fatto un dono alle 22 donne americane in dolce attesa, nel quadro della tradizione della festa della cicogna. Michelle Obama nel pomeriggio è tornata a Venezia per dare il 'via' alla parte culturale della sua blindatissima visita privata. Verso le 19 ha compiuto, con le figlie e la madre, una visita in Basilica di San Marco e poi a Palazzo Ducale, passando per un collegamento interno. In basilica incontro con un coro di ragazzi di New York. Per domani mattina, salvo cambiamenti di programma, è prevista una visita alla Biennale d'arte, ai Giardini, dove c'è il padiglione statunitense con le opere di Joan Jones. Non è da escludere poi una visita in alcune isole della laguna, come a Murano o Burano, ma il programma al momento è 'top secret'. Domenica mattina, poi, la partenza da Tessera. Da segnalare l'imponente servizio di sicurezza e di controllo dei punti ritenuti nevralgici - molto visibile il dispiegamento di forze - che ha accompagnato in ogni attimo gli spostamenti della first lady statunitense.

Ultimo aggiornamento: 20 Giugno, 11:33

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