Orsoni: «Non mi dimetto e vado avanti
Il Pd? Superficiale e farisaico»

Venerdì 13 Giugno 2014 di Paolo Navarro Dina
Giorgio Orsoni all'arrivo a Ca' Farsetti
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VENEZIA - Giorgio Orsoni torna libero.

Almeno per ora. Dopo aver concordato una pena di 4 mesi per lo scandalo Mose. E scarica le responsabilità sul Pd per i contributi provenienti dal Consorzio Venezia Nuova.

È bastato che Giorgio Orsoni iniziasse la conferenza stampa a Ca' Farsetti, subito dopo essere andato a riprendersi l'investitura da sindaco in prefettura dopo la momentanea sospensione disposta dalla procura, che si è capito che sarebbero state scintille. Così prendendo il microfono: «Siamo qui dopo una settimana di riposo...». E poi rivolto ad alcuni giornalisti che non sentivano le sue parole: «Andate dall'otorino».

Sindaco, ha deciso di dimettersi?

«Non mi dimetterò perché non ci sono le condizioni oggettive per farlo. Non ho nulla da rimproverarmi. Credo che si debba andare avanti nell'interesse della città e fare atti importanti come il consolidamento del bilancio».

Chi è Mazzacurati?

«Un millantatore. L'ho incontrato dopo il mio insediamento a sindaco. Mi chiedeva di parlare di Legge speciale, di Mose e dell'Arsenale sul quale eravamo in forte disaccordo visto che ho lottato per restituirlo alla città. Ci fu un scontro molto forte e non mi meraviglia che poi vi fosse un certo risentimento...».

Quante volte lo ha incontrato?

«Più volte, anche perché era mio cliente, e fu lui a propormi di sostenere la mia campagna elettorale attraverso canali che ho sempre ritenuto leciti. Ho consegnato a lui, come ad altri, il numero di conto corrente per la campagna elettorale, convinto che fosse tutto a posto».

Ultimo aggiornamento: 11:41

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