La Lega all'attacco: «Orsoni resta,
e il Daspo promesso da Renzi?»

Giovedì 12 Giugno 2014
Matteo Salvini e Roberto Maroni
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VENEZIA - «Il sindaco di Venezia, dopo gli arresti, chiede di patteggiare 4 mesi e dice 'non mi dimetto'. La doppia morale della sinistra». Lo scrive Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, a proposito della vicenda giudiziaria che ha coinvolto Giorgio Orsoni. Anche il presidente della Lombardia, il leghista Roberto Maroni, va all'attacco: «Orsoni ammette le sue responsabilità ma il Pd lo lascia sindaco di Venezia. E il Daspo promesso da Matteo Renzi per i corrotti?», scrive su Twitter.



«Sul Mose, Orsoni e il Pd continuano a insultare i veneziani. Il sindaco Orsoni ha ammesso, di fatto, le proprie responsabilità, patteggiando 4 mesi, tornato in libertà ha però dichiarato di non voler dimettersi dalla carica sottointendendo la propria innocenza. Una contraddizione in termini difficile da comprendere», afferma il parlamentare leghista, Emanuele Prataviera.



«Ci chiediamo - aggiunge - se ora il Pd continuerà a sostenerlo in consiglio comunale, dopo averlo scaricato, mostrando plasticamente la drammatica realtà e cioè l'imbarazzante interesse malcelato di restare attaccati alla poltrona.
La situazione è insostenibile: i democratici, di cui Orsoni è la massima rappresentazione in laguna, continuano a umiliare sotto gli occhi di tutti Venezia e i veneziani».
Ultimo aggiornamento: 17:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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