VENEZIA - Ha scontato 414 giorni di reclusione che non avrebbe dovuto fare in quanto la condanna inflittagli era stata condonata per effetto dell’indulto approvato dal Parlamento nel 2006. Un cinquantenne di Feltre, in provincia di Belluno, dovrà quindi essere indennizzato dallo Stato italiano con 106mila euro per l’ingiusta detenzione subìta.
Lo ha stabilito la Corte d’Appello di Venezia a conclusione di un lungo e tormentato iter giudiziario, attraverso un provvedimento con il quale il ministero dell’Economia è stato condannato anche a rifondere le spese di giudizio, quantificate in poco meno di 4mila euro.
Claudio C. rimase dietro le sbarre dal 15 settembre del 2007 al 1 novembre del 2008 sulla base di un’ordine emesso dalla Procura generale di Venezia che diede esecuzione ad un mandato di arresto europeo della Corte d’appello di Aix en Provence, in Francia, relativo ad una condanna a due anni di reclusione per reati in materia di stupefacenti (di cui 414 giorni effettivamente scontati).
Ultimo aggiornamento: 10:16
© RIPRODUZIONE RISERVATA Lo ha stabilito la Corte d’Appello di Venezia a conclusione di un lungo e tormentato iter giudiziario, attraverso un provvedimento con il quale il ministero dell’Economia è stato condannato anche a rifondere le spese di giudizio, quantificate in poco meno di 4mila euro.
Claudio C. rimase dietro le sbarre dal 15 settembre del 2007 al 1 novembre del 2008 sulla base di un’ordine emesso dalla Procura generale di Venezia che diede esecuzione ad un mandato di arresto europeo della Corte d’appello di Aix en Provence, in Francia, relativo ad una condanna a due anni di reclusione per reati in materia di stupefacenti (di cui 414 giorni effettivamente scontati).
