Anziana uccisa in casa a Mestre: fatali
le coltellate al collo e al ventre/ Foto

Venerdì 21 Dicembre 2012
Lida Taffi Pamio: aveva 87 anni (Photo Journalist)
VENEZIA - Due coltellate. Una al ventre, l’altra al collo. Mortali entrambe. Due fendenti che hanno tolto la vita a Lida Taffi Pamio, 87 anni, una donna che abitava da sola in un appartamento di viale Vespucci 13, un condominio anonimo color verdino piazzato proprio a ridosso della rotonda di viale Vespucci, subito dopo il semaforo di via Bissuola.



Erano le sei del pomeriggio quando è scattato l’allarme. Un familiare della donna non riusciva ad averla al telefono ed aveva iniziato a preoccuparsi anche perchè a quell’ora Lida Pamio doveva per forza essere a casa visto che aveva appuntamento per portarla ad una visita medica. È scattato l’allarme, ma in un primo tempo non si è pensato a null’altro che ad un malore, vista l’età. Nessuno poteva prendere in considerazione l’ipotesi di un omicidio. In pieno centro a Mestre e alle 6 di sera di un giorno prenatalizio, poi. Tant’è che è stata chiamata l’ambulanza, mettendo in conto che poteva esserci bisogno di un medico per risolvere un attacco di cuore, una ischemia. Poi, quando è stata buttata giù la porta, immediatamente il medico del 118 si è resa conto di trovarsi di fronte ad un delitto. L’anziana donna era a terra, in cucina, a pochi passi dall’entrata, immersa in un lago di sangue. Visibili le due coltellate, una al collo e una al ventre, ma non è detto che siano solo due i colpi inferti alla vittima. La casa peraltro non era stata buttata all’aria il che fa pensare sì ad una rapina finita male, ma messa a segno da sprovveduti. Certo, per adesso altra spiegazione rispetto alla rapina andata male non c’è.



Nonostante il palazzo faccia pensare a tutto, ma non alla ricchezza. Nonostante l’ora, le 5 del pomeriggio. Nonostante nessuno nel condominio abbia sentito alcun rumore. È vero che su quella scala vivono altre anziane e non è detto che la donna sia riuscita a gridare, ma è strano che nessuno a quell’ora si sia accorto di nulla. E dunque? La polizia è accorsa sul posto in gran forze e la Scientifica è entrata nell’appartamento al secondo piano a fotografare e a repertare tutto quel che ha trovato. Poi è stata la volta della squadra mobile e del commissariato di Mestre. A tutti è sembrato strano un omicidio efferato in centro a Mestre e dunque fino a tarda ora i poliziotti hanno preso in esame tutte le ipotesi e stanno seguendo tutte le piste. Gli investigatori hanno anche deciso di sequestrare e visionare le immagini registrate dalle telecamere piazzate davanti alla filiale della Cassa di risparmio, che si trova ad un centinaio di metri dal condominio del delitto, all’angolo con via Bissuola.



Lida Pamio è ricordata da tutti come una signora molto in gamba, assolutamente autosufficiente, magra, alta un metro e sessanta, che viveva da sola da almeno dieci anni, da quando era morto il marito che faceva il ragioniere. Aveva anche perso un figlio, l’unico figlio, in un incidente stradale, a 27 anni, ma molti anni fa. Le piaceva giocare a tombola con un paio di amiche ed era conosciuta nel circondario. Ciò su cui giurano tutti e che non avrebbe mai aperto la porta ad uno sconosciuto.
Ultimo aggiornamento: 8 Aprile, 01:54

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